Rovigo, falso consulente finanziario truffava clienti: sequestro e interdizione

Operazione della Guardia di Finanza rodigina che ha eseguito una decina di perquisizioni e sequestri in provincia per circa 400mila euro

Guardia di Finanza

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Rovigo, 01 marzo 2023 - Importante operazione messa a segno dalla Guardia di Finanza rodigina che, nei giorni scorsi, ha dato esecuzione a un’ordinanza interdittiva e a una decina di perquisizioni e sequestri in provincia per circa 400mila euro disposte dal GIP di Rovigo Nicoletta Stefanutti.

Il provvedimento di sequestro ha riguardato numerosi conti correnti intestati a persone fisiche e associazioni operanti nel campo sociale, di cui il responsabile è amministratore o rappresentate legale e che si proponevano come di supporto al mondo dell’imprenditoria ovvero nei confronti di soggetti che necessitavano di finanziamenti.

Le indagini, condotte dal Gruppo di Rovigo sotto la direzione della Procura cittadina, si sono protratte per oltre un anno e hanno permesso di delineare le responsabilità di un professionista residente in provincia, ma operante in città che agiva in veste di intermediario finanziario pur non essendo iscritto all’albo.

Secondo le ricostruzioni investigative, con riferimento al reato di truffa aggravata, l’indagato ha persuaso alcune persone, accomunate dalla necessità impellente di risolvere problemi di liquidità, a versare significative somme di denaro su conti correnti a lui intestati ovvero a società e associazioni sempre a lui riconducibili. Tutto questo, però, senza mai erogare ai clienti la liquidità che aveva promesso loro, anzi distraeva le somme ricevute dirottandole verso sue realtà economiche, inventando scuse per la mancata erogazione del prestito per non restituire le somme ricevute.

Nei confronti delle vittime si accreditava, pur non essendolo, come intermediario finanziario in ottimi rapporti con il mondo bancario. In almeno un caso, questa condotta ha impedito alla persona offesa di poter acquistare un’abitazione all’asta, non avendo ricevuto il finanziamento promesso, ma addirittura sborsando di tasca propria circa 15mila euro per diventare socio di un’associazione tramite la quale ottenere il finanziamento perdendo anche la caparra anticipata per bloccare l’acquisto. In un altro caso, l’indagato si proponeva come esperto consulente aziendale specializzato in ristrutturazione di posizioni debitorie nei confronti delle banche.

Ottenuto un incarico dalla vittima di turno, non solo faceva naufragare l’operazione, poiché mai l’aveva avviata seriamente, ma riusciva a farsi dare circa 250mila euro dirottati su un proprio conto privato, successivamente dirottati verso altre attività economiche facendone perdere le tracce. Inoltre, a fronte della legittima richiesta di restituzione delle somme versate dalla vittima, dopo tantissime insistenze essa si è limitata ad alcune decine di migliaia di euro. Per tali ragioni il responsabile è stato anche indagato per auto-riciclaggio e nei suoi confronti il Giudice ha disposto il divieto temporaneo di esercitare attività o amministrazione di impresa per 12 mesi.