Festa della mamma. "Cresco figli in modo ecologico"

Irene parla dell’associazione "Viola" e del rispetto ambientale

Irene Spagna, 41 anni, ha tre figli di 13, 6 e 4 anni

Irene Spagna, 41 anni, ha tre figli di 13, 6 e 4 anni

Rovigo, 13 maggio 2018 - Oggi è la Festa della mamma, una ricorrenza che ha radici lontane. Già tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento le società politeiste avevano istituito una giornata simile alla nostra. Anche gli antichi greci dedicavano una giornata alla loro genitrice, quella che corrispondeva alle celebrazioni in onore di Rea, madre di tutti gli Dei. Oggi la Festa della mamma conserva il suo valore anche se l’aspetto commerciale ha un peso sempre maggiore. «Essere mamma vuol dire anche saper restituire autonomia ai figli».

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Irene Spagna, 41 anni, ha tre figli di 13, 6 e 4 anni. Fa parte dell’associazione Viola, un’evoluzione dell’associazione Bia, che si è fatta conoscere negli anni soprattutto per le conferenze, gli incontri nelle scuole e per il flash mob pro allattamento al seno, che organizzano ogni ottobre in piazza. Le altre due mamme di Viola sono Chiara Sartori, 40 anni, e Irene Baratto, 30 anni.

Cosa pensa di questa festa?

«Abbiamo in mano un dono da restituire al mondo. I figli necessitano fortemente della presenza materna, soprattutto nei primi anni di vita. Poi è necessario che entrambi i genitori siano parimenti presenti, ma restituendo loro autonomia. È importantissimo crescere creature responsabili e coscienti, senza soffocarli e senza renderli dipendenti, in modo che si possano muoversi nel mondo con responsabilità e consapevolezza».

Quando è nata la vostra associazione?

«Ci siamo incontrate come madri e confrontate. Avendo una visione comune su molti argomenti, pur nella nostra diversità, abbiamo deciso di offrire supporto. I sogni erano tanti. Ci siamo costituite in associazione per poter offrire qualcosa alle famiglie e ai figli».

Cosa offrite?

«Incontri. Facciamo, per esempio, sensibilizzazione verso le mamme all’uso dei pannolini lavabili. C’è un pensiero etico dietro. La riduzione dell’impatto ambientale, il riuso, il risparmio. A scuola abbiamo parlato dell’autoproduzione di detersivi e di cosmetici naturali, ma anche organizzato laboratori con materiale riciclato e affrontato il tema dell’alimentazione equilibrata, soprattutto durante la gravidanza e durante lo svezzamento». 

Quali sono i cibi da evitare secondo voi?

«Più che i cibi, che è importante siamo freschi e salutari, è la fretta che spesso crea danno. Lo stile di vita che privilegia le cose pronte».

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Televisione e smartphone?

«Non abbiamo trattato l’argomento, solo io ho un adolescente. Tutte noi non abbiamo la televisione da 20 anni. Ma non demonizzo, rispetto chi ce l’ha. L’importante è un uso consapevole dello strumento».

Come mai l’associazione si chiama Viola?

«Inizialmente si chiamava Bia. Abbiamo cambiato per questioni burocratiche».

Anche quest’anno ci sarà il flash mob per l’allattamento?

«Tutti gli anni, siamo state le pioniere. In piazza con le ostetriche. Lo facciamo per sostenere l’allattamento perché è un atto naturale, importantissimo».