Finanza Rovigo, oltre 10 milioni di fatture false: tre denunce

Si tratta di attività della produzione di abbigliamento per frodare il fisco e sottrarsi al pagamento dell’Iva

i finanzieri polesani al lavoro nel suo ufficio

i finanzieri polesani al lavoro nel suo ufficio

Rovigo, 08 settembre 2022 - Oltre 10 milioni di fatture false utilizzate da una società nel settore della produzione abbigliamento per frodare il fisco e sottrarsi al pagamento dell'Iva: è quanto emerso dalle indagini, condotte dalle fiamme gialle del comando provinciale di Rovigo e coordinate dalla procura, che hanno portato al sequestro di disponibilità finanziarie, immobiliari, autoveicoli e quote sociali per un valore di oltre un milione di euro. Tre persone sono state denunciate. 

Le indagini hanno avuto origine nel 2020 e sono partite da un soggetto iscritto all’AIRE, con residenza formalmente dichiarata in Bulgaria, titolare di una Srl ubicata nel ferrarese che, per gli anni 2018 e 2019, ha emesso fatture di rilevanti importi nei confronti di un’altra Srl operante nel rodigino ed esercente l’attività di confezionamento di capi di abbigliamento. Gli approfondimenti hanno scoperto che la società emittente aveva una sede fittizia ed era priva di mezzi, strutture e personale idonei a giustificare l’ingente volume di operazioni commerciali effettuate nei confronti della Srl rodigina che, tra l’altro, risultava esserne l’unico cliente. Ulteriori riscontri hanno dato conferma che nessun pagamento era intervenuto per le fatture ricevute e hanno consentito agli investigatori di scoprire che anche altre due imprese rodigine, una delle quali intestata a un soggetto di nazionalità cinese, avevano emesso fatture per ingenti importi nei confronti della stessa società controllata.

Anche tali società risultavano, di fatto, “fittizie” e avevano omesso di presentare dichiarazioni fiscali. L’attività d’indagine ha così disarticolato un sistema di frode che ha consentito un’ingente evasione di imposte dovute all’erario, segnalando alla procura della Repubblica di Rovigo i tre responsabili delle imprese che, complessivamente, hanno emesso fatture inesistenti per circa euro 10milioni di euro da cui è scaturita un’Iva indetraibile per oltre 2milioni di euro. La successiva attività di verifica fiscale compiuta nei confronti della società utilizzatrice e terminata nel 2021 ha dimostrato come il credito fittizio IVA sia stato utilizzato per compensare gli altri tributi per un importo di 1.330.107,77 euro.

La procura della Repubblica di Rovigo, agli esiti degli accertamenti effettuati dalle Fiamme Gialle, ha pertanto richiesto e ottenuto dal Tribunale l’emissione di un sequestro diretto e per equivalente, fino alla concorrenza dell’importo indebitamente portato a credito, e che ha consentito di cautelare un terreno, due autovetture, una polizza vita e le somme depositate sui conti correnti nella disponibilità dell’amministratore della società utilizzatrice. L’azione delle Fiamme Gialle, quale presidio di sicurezza economico-finanziaria, non solo ha posto fine a un sistema di frode commesso ai danni dell’Erario, ma è riuscita anche a evitare che il patrimonio utile a rifondare l’Erario stesso potesse essere dissipato o occultato intervenendo con il sequestro cautelare dei beni.