Rovigo, arrestato mago dello scasso. Svuotava i self con una chiave

Colpi ai distributori di benzina

Gli arnesi da scasso (Donzelli)

Gli arnesi da scasso (Donzelli)

Rovigo, 14 luglio 2018 - La sua abilità da vero mago delle serrature stavolta non gli è servita a molto. Perché gli uomini della squadra mobile di Rovigo, in poco più di un paio di mesi di indagine coordinata dal sostituto procuratore polesano Sabrina Duò, sono riusciti a risalire a lui e così giovedì l’hanno arrestato prelevandolo direttamente dalla sua casa di Bologna, dove fino a marzo stava scontando una condanna agli arresti domiciliari per un reato simile. Ora ci è tornato: è nuovamente ai domiciliari in attesa di conoscere il suo destino. 

Gli investigatori sono infatti sicuri che è proprio il 61enne D.N.P. l’autore del colpo che ha alleggerito di un migliaio di euro, in piena notte, le casse self service di una stazione Esso a Rovigo il 22 aprile scorso. Più che un ladro, un artista. Che, con una serie di chiavi speciali che si fabbricava in casa da solo con pochi, essenziali attrezzi, apriva tutti i self service italiani. L’uomo, nato in provincia di Pesaro-Urbino ma da anni residente nel bolognese, con queste sue chiavi magiche, talvolta dotate anche di transponder per ‘ingannare’ i circuiti elettrici, riusciva a prelevare l’incasso dalle stazioni di rifornimento self-service senza nemmeno farsi notare. 

L’operazione era rapidissima e non durava più di qualche minuto, dal momento che anche all’occhio delle videocamere sembrava stesse facendo un normale rifornimento. Non è stato facile, da parte della polizia, rintracciare questo ‘professionista dello scasso’ dal lunghissimo trascorso criminale – ben dieci pagine di precedenti accertati – poiché da aprile aveva ricominciato in pieno l’attività, muovendosi in lungo e in largo per l’Italia, presumibilmente per mettere a segno altri colpi silenti e quasi invisibili. 

Tant'è vero che le indagini della sezione reati contro il patrimonio della questura di Rovigo stanno proseguendo proprio per accertare a quanto ammonti l’eventuale bottino razziato dall’uomo nei vari self service della penisola. Un numero non troppo facile da computare, anche perché gli stessi gestori non si accorgono sempre immediatamente degli ammanchi cash.

Certo è che l’uomo si era costruito ormai una solida specializzazione nel razziare di contanti i self service, puntando soprattutto sulla domenica notte in cui statisticamente le casse contengono più denaro essendoci di mezzo un intero weekend. Una ‘professione’ che gli dovrebbe aver dato da mangiare almeno per tutti gli ultimi vent’anni, si vociferava ieri negli uffici della polizia polesana, anche se per qualche investigatore in realtà l’attività dell’uomo andrebbe avanti addirittura da una quarantina d’anni.

Quelli forse necessari a consolidare la sua grande abilità nel costruirsi queste chiavi speciali solo a partire dall’immagine della serratura. Combinando conoscenze di elettronica con quelle da fabbro: con una chiave vergine, una limetta e saldature ad argento era infatti in grado di riprodurre qualsiasi tipo di chiave per aprire le cassaforti, come sono – anche se in piccolo – quelle dei distributori automatici. «Le chiavi, attraverso un transponder, aprivano il circuito elettrico. E infatti più che di chiavi bisognerebbe parlare più correttamente di veri e propri grimaldelli che si costruiva in casa con una perizia certosina» spiegava ieri il sovrintendente capo della polizia di Rovigo, Morgan Raito, che ha seguito ogni passo delle indagini con il commissario capo Gianluca Gentiluomo e il sostituto commissario Sergio Busson.