Rovigo, furti e polemiche. Controlli di vicinato fermi al palo

Una decina i paesi colpiti, la rabbia dei cittadini: "Progetti già pronti a partire, le false promesse dei sindaci"

Tanto invocati dai cittadini, che formarono comitati, i controlli di vicinato sono al palo

Tanto invocati dai cittadini, che formarono comitati, i controlli di vicinato sono al palo

Rovigo, 23 dicembre 2019 - Occhiobello, Canaro, Polesella, Giacciano, Pontecchio Polesine, Trecenta, Arquà, Adria. E’ questa la prima, sicuramente parziale, mappa delle scorrerie dei ladri che negli ultimi giorni hanno preso di mira case e attività commerciali nei paesi della provincia. Senza dimenticare il capoluogo dove i predoni sono entrati in azione in via della Pace 3 facendo saltare in aria il bancomat della Banca Antonveneta Monte dei Paschi di Siena e in via bar in Bedendo. La titolare Elena Stievano quando è andata ad aprire si è accorta che la vetrata della porta era stata completamente distrutta. I residenti e i commercianti hanno paura e chiedono a gran voce quei controlli di vicinato che da tempo annunciati in alcuni quartieri di Rovigo, a Lendinara e Badia sono rimasti fermi al palo. "Si erano già formati gruppi di cittadini in via Cavriani, sembrava tutto pronto e poi non si è saputo più nulla. E’ questa la sicurezza", dice Alberto Scaranello, un residente. "Siamo in prima linea – dice Marina Aglio, storica commerciante di Rovigo e titolare del bar Road 16 a Stanghella –. Ogni volta che la sera chiudiamo la saracinesca ci auguriamo che il giorno dopo non tocchi a noi. Noi lavoriamo ed è un nostro diritto quello di essere tutelati, anche perché quando i ladri se ne vanno e ci lasciano una scia di danni siamo poi noi a dover pagare". "Si parla tanto di sicurezza – interviene Nico Magon, titolare di un bar tabacchi che si affaccia in via Trento – ma poi nei fatti tutti vediamo quello che succede praticamente ogni giorno". Episodi che lo toccano da vicino. A Polesella i predoni hanno praticato un buco nella parete del bar Stazione in via 1° maggio proprio per fare incetta di stecche di sigarette. Sicurezza e polemiche. "Noi crediamo che la prima forma di sicurezza si possa realizzare grazie a uno stato sociale (welfare state) attento al lavoro, ai bisogni concreti delle famiglie, al rispetto della dignità di ogni cittadino – dicono i consiglieri comunali di ‘Trecenta bene di tutti’ –. Tutto quello che, governo dopo governo, ci stanno portando via. Tuttavia, i continui furti o tentativi di furto, sempre più diffusi nelle case e aziende di Trecenta, non piovono dal cielo. Sono eseguiti da delinquenti e ladri in carne ed ossa, spesso bande e professionisti. Per questo, già da gennaio 2011, tramite la consigliera comunale Panziera Paola abbiamo presentato al sindaco Laruccia la richiesta di installare telecamere nel territorio di Trecenta, così da rendere più difficile la vita dei ladri. Ma nonostante le promesse elettorali, il sindaco Antonio Laruccia e la sua maggioranza, a oggi, non hanno prodotto niente di concreto rispetto alle nostre proposte. Nel frattempo, invece, altri comuni si sono mossi e quindi, ancora una volta, ci sentiamo in dovere di lanciare una nostra modesta ma realistica ipotesi di un progetto per una Trecenta più sicura, da costruire anche con le idee e le competenze di tutti coloro che vorranno contribuire a migliorarlo. Tenuto conto delle problematiche finanziarie dell’amministrazione e del fatto che per un analogo numero di telecamere altri Comuni prevedono spese fino a 80mila euro (con ricerca di contributo regionale), la nostra proposta di partenza si limita solo ad un parte del nostro territorio. Noi proponiamo che vengano realizzati di 12 ‘punti sentinella’, con telecamere all’ingresso delle seguenti zone, vie per Zelo e Provinciale da Badia (sul Ponte Tartaro), le vie Azzi (inizio di Via Tenuta Spalletti- Dossi), Guerrina, Gorgo Spino, Bassa Berguarina, Cuoghe e Albarello (all’incrocio con strade bianche della tenuta Spalletti-Sariano). E ancora le vie Trento, Sanzio, dall’incrocio di Marzan ata, Livellazzo, Gaspara e via Branzettina. Analogo studio dovrebbe essere fatto per le frazioni di Sariano e Pissatola. In questo modo si inizierebbe un controllo su buona parte del nostro territorio, poi sarebbe necessario avviare confronti e sinergie con i comuni limitrofi. Noi proponiamo, inoltre, una videosorveglianza anche per i nostri cimiteri, esposti ai predoni del rame e ad altri vandalismi. Anche la sicurezza stradale nei centri abitati di Trecenta, Pissatola e Sariano meriterebbe ben più attenzione da parte dell’amministrazione Laruccia. Su questo argomento siamo già intervenuti in consiglio comunale e siamo pronti a condividere proposte interessanti". Un altro nodo nel delicato tema della sicurezza è rappresentato dai controlli di vicinato che hanno registrato il tiepido consenso del sindaco Edoardo Gaffeo. Erano stati presentati progetti in alcuni cantieri, idee che per il momento sono rimaste sulla carta. Stessa sorte hanno avuto analoghi piano a Lendinara, dove i cittadini erano già pronti a formare i gruppi, e Badia che sarebbe andata a ruota su quel progetto.