Furti in Polesine, in carcere l’uomo della banda di Igor il Russo

Slavo, 37 anni, ha messo a segno una serie di furti nelle abitazioni

Afrim Bejzaku in passato era stato ritenuto un collaboratore di ‘Igor il russo’, conosciuto  come Norbert Feher

Afrim Bejzaku in passato era stato ritenuto un collaboratore di ‘Igor il russo’, conosciuto come Norbert Feher

Rovigo, 5 gennaio 2019 - Nel primo pomeriggio di giovedì a Berra, in provincia di Ferrara, i carabinieri del comando locale hanno dato esecuzione ad un provvedimento emesso il giorno stesso dal tribunale di Rovigo nei confronti di Afrim Bejzaku, 37enne nato nella ex Jugoslavia, pregiudicato che deve espiare una pena detentiva di 2 anni e 3 mesi di reclusione per una serie di reati di natura predatoria commessi in Polesine prevalentemente nel 2015.

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Espletate le formalità di rito, lo slavo è stato portato nella casa circondariale di Ferrara. In passato era stato ritenuto un collaboratore di ‘Igor il russo’, serbo conosciuto come Norbert Feher (ma questo caso non c’entra nulla con le vicende legate ad Igor), arrestato in Spagna oltre un anno fa con l’accusa di essere un pluriomicida. Igor è l’uomo al quale i carabinieri hanno dato a lungo la caccia ma che alla fine è stato catturato oltre confine. Bejzaku invece è un sinti che all’inizio della propria carriera criminale stava coltivando un curriculum da rapinatore ma il motivo per cui questa volta dovrà scontare degli anni in galera è legato alla sua principale attività che sembra essere quella di rubare. L’ultima pena infatti si riferisce sopratutto a furti in appartamento commessi nella nostra provincia ma non solo, anche in quelle di Mantova, Ferrara e Bologna.

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Oltre agli appartamenti il 37enne nato nella ex Jugoslavia sembra abbia preso di mira anche delle automobili. Un autore di furti seriale l’uomo raggiunto dalla pattuglia dei carabinieri di Berra l’altro giorno. Rubare sarebbe la sua attività, un vero e proprio lavoro. Entrare nelle case delle famiglie, possibilmente quando non c’è nessuno, e portare via quello che ha un minimo di valore per tirare avanti. Una persona che finora ha portato avanti la propria esistenza vivendo di espedienti. Vicenda di tutt’altra portata invece quella che vede come protagonista Norbert Feher, 42enne serbo sospettato di tre omicidi in Spagna e di due in Italia, tra cui quello del tabaccaio di Budrio. In Italia era ricercato dall’inizio di aprile del 2017, quando commise i suoi omicidi in Emilia.

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Nel dicembre del 2017 Feher ha accettato l’estradizione in Italia, accettando così volontariamente di accogliere la richiesta italiana di processarlo ma prima dovrà attendere la sentenza spagnola sui reati di cui è accusato, ovvero l’omicidio di due poliziotti e di un contadino, commessi mentre gli inquirenti lo cercavano nella zona della città di Teruel. Nella zona tra Bologna, Ferrara e Ravenna le ricerche degli inquirenti hanno impiegato per svariati mesi una quantità enorme di carabinieri da tutta Italia che volevano mettere le mani sull’uomo sospettato di aver ucciso il tabaccaio, Davide Fabbri, durante una rapina a Budrio il primo aprile 2017, e Valerio Verri, una guardia forestale volontaria che lo aveva fermato per caso qualche giorno dopo per un controllo anti bracconaggio. Feher è poi riuscito a scappare in Spagna dove è stato arrestato a metà dicembre del 2017.