Rovigo, è morto Ravagnan, l’imprenditore che amava il Polesine

Viene riconosciuto come uno dei padri fondatori dell’acquacoltura

Gino Ravagnan

Gino Ravagnan

Rovigo, 13 gennaio 2018 - E’ morto la scorsa notte l’imprenditore Gino Ravagnan. Aveva 94 anni. Originario di Chioggia, era molto conosciuto in Polesine per la sua attività di vallicoltore nel Delta del Po. Viene riconosciuto come uno dei padri fondatori dell’acquacoltura e della maricoltura moderne. Ravagnan, oltre che vallicoltore era anche titolare di un’industria metalmeccanica a Limena, nel Padovano.

Laureato in giurisprudenza, ha insegnato idrobiologia all’università di Udine ottenendo riconoscimenti scientifici internazionali. La Fao nel 1978 lo incaricò di elaborare un documento sui nuovi criteri di piscicoltura e nel 1980, sempre la Fao, gli affidò l’incarico di mettere a punto un programma per aumentare la produttività nelle acque lagunari. Fondò in Polesine a Ca’ Pisani il Civv, centro di ricerche. «Mio padre – afferma il figlio Mario – era innamorato della terra veneta e delle valli del Polesine ed ha ideato tecnologie d’avanguardia che sono state diffuse in altre parti del Mediterraneo».

Si deve a lui l’impresa che ha portato l’Italia ad essere il massimo produttore mondiale di caviale e ad esportarlo anche in Russia. L’impresa nacque dall’incontro tra lui, esponente di una famiglia che aveva grande competenza nonché interessi nell’itticoltura, e l’industriale metallurgico, Giovanni Tolettini. L’idea iniziale di Ravagnan fu di far defluire in alcune vasche l’acqua riscaldata dell’acciaieria e di acquistare un partita di pesci. Prima allevò anguille e poi storioni dai quali si ricava il caviale. Così l’azienda Agroittica con sede a Calvisano si sviluppò fino a diventare il maggior produttore al mondo di caviale arrivando a coprire quasi il 30% della richiesta mondiale. Ettore Bonalberti, ex presidente dell’ Icram, Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare, lo ricorda con commozione. «Lo chiamai – racconta addolorato – a far parte della commissione tecnico scientifica dell’Istituto, presieduta dal compianto prof. Ugo Croatto. A lui si devono alcuni dei trattati tecnico scientifici più importanti in materia di acquacoltura intensiva e semintensiva». I funerali lunedì 15, alle 11, nella chiesa Cattedrale di Padova.