Giostre a Rovigo, mancano saldatori e carpentieri

L’allarme lanciato dalle aziende di settore nel corso di un incontro a Bergantino

Una giostra

Una giostra

Rovigo, 5 ottobre 2018 - Manodopera specializzata cercasi per aggredire nuovi mercati che stanno crescendo e rafforzarsi nella leadership. Le aziende del Distretto della giostra che hanno nel Polesine e in particolare nei comuni di Bergantino e Melara il loro epicentro sono in buona salute, ma non riescono a trovare saldatori, montatori, carpentieri, commerciali con conoscenze linguistiche e disponibili a viaggiare.

Lo hanno detto l’altra sera agli assessori regionali allo Sviluppo Economico, Roberto Marcato, e al territorio, cultura e sicurezza, Cristiano Corazzari, accompagnati dal Dirigente dell’area sviluppo economico della Regione, Mauro Trapani, nel corso di un incontro svoltosi presso il Museo della giostra a Bergantino, rappresentanti del Distretto e dei comuni che lo ospitano cui hanno partecipato anche il Direttore di Cna veneto e Cna Rovigo, Mario Borin, il District Manager Franco Cestonaro, i sindaci di Bergantino, Giovanni Rizzati, e di Melara, Paola Davì.

Circa 250 milioni di fatturato, 70 aziende e 500 dipendenti, cui si aggiungono l’indotto e le imprese del settore spettacoli pirotecnici, dicono della piena salute del Distretto della Giostra, le cui imprese sono per oltre la metà con meno di dieci dipendenti, e che ha un altissimo tasso di esportazione, per quasi la metà in Europa e il 33 per cento verso paesi extraeuropei.

Inevitabile che anche questo settore abbia risentito della crisi che ha diminuito il potere d’acquisto in tutta Europa e quindi anche il business di Parchi divertimento e spettacoli viaggianti, ma il network delle aziende polesane ha mantenuto la presenza in termini di fatturato, i livelli occupazionali e sta tentando di approcciarsi a nuovi mercati, più impegnativi e lontani, come Australia, SudEst Asiatico, Golfo Persico, India. Servono, quindi forze nuove e specializzate, tra cui saldatori, montatori, carpentieri, commerciali con conoscenze linguistiche e disponibili a viaggiare, che dovrebbero essere formati e preparati dalla scuola che però non sempre in grado di rispondere alle reali e concrete esigenze delle imprese.

Oltre che per trovare una soluzione a questo problema, il Distretto bussa alla porta della Regione anche per la necessità di avere sostegno sia economico/finanziario che istituzionale, per affrontare alcune criticità tra cui accesso al credito, maggiori tutele in merito alla “proprietà intellettuale” e di marchi e brevetti con nuove norme più efficaci, diminuzione del peso della burocrazia e nella redazione di documenti che creano solo aumenti di “costi” e di “prezzo”.

Mario Borin, Direttore di Cna Rovigo nell’evidenziare l’eccellenza del Distretto, patrimonio culturale ed economico della nostra Regione, ha sottolineato la sua capacità di fare rete, e concretamente sviluppare l’economia del territorio garantendo occupazione e ricchezza.