Morto Soffiantini, commozione nella città dell'agente ucciso nel blitz per liberarlo

L’ispettore Samuele Donatoni aveva 32 anni quando morì nel conflitto a fuoco per salvare l’imprenditore rapito nel 1997

Giuseppe Soffiantini dopo la liberazione

Giuseppe Soffiantini dopo la liberazione

Rovigo, 12 marzo 2018 - La morte di Giuseppe Soffiantini ha suscitato profonda commozione anche a Rovigo, città dove viveva l’ispettore dei Nocs (Nuclei centrali operativi di sicurezza), Samuele Donatoni, ucciso a 32 anni nel 1997 durante un conflitto a fuoco nel tentativo di liberare l’imprenditore bresciano. Quest’ultimo, nel corso degli anni, era venuto spesso a Rovigo per incontrare la famiglia di Samuele, la madre Lauretta Negri,il padre Raffaele, il fratello Nicolai, partecipando alle commemorazioni per ricordare l’ispettore.

L’imprenditore era presente anche nel gennaio del 2002, quando il sindaco dell’epoca, Paolo Avezzù, l’aveva incontrato a Palazzo Nodari poco prima della proiezione in anteprima al cinema Odeon della fiction sul rapimento Soffiantini. «Gestire una comunità è difficile e solo con un’ampia squadra è possibile risolvere i problemi - disse all’epoca Soffiantini - Penso che la più bella parola detta dal sindaco sia proprio “squadra”. Vi auguro di restare uniti per il futuro di questa bella città».