Gli stagionali prendono l’aereo Dal Marocco ai campi di Lusia

Accordo tra le associazioni di categoria e l’ambasciata per ‘scavalcare’ i divieti negli spostamenti. Verranno impiegati nelle coltivazioni di aglio e insalata. La richiesta annua è di 1.435 lavoratori nordafricani

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Tra ieri sera e questa mattina sono arrivati a Lusia i primi lavoratori stagionali provenienti dal Marocco. A fronte di una richiesta annua di 1.435 lavoratori nordafricani per la provincia di Rovigo, l’attesa è stata grande tra le aziende agricole polesane per l’arrivo di questa task force iniziale, esito di trattative diplomatiche tra Coldiretti con l’Ambasciata italiana a Rabat. Secondo quanto riporta Coldiretti Veneto, la comunità di lavoratori agricoli provenienti dal Marocco è la seconda più presente in Italia, dopo quella rumena. Le campagne di raccolta di frutta e verdura in Veneto richiedono ogni anno una presenza cospicua di operai stranieri specializzati. Il fabbisogno per i campi veneti si aggira intorno agli 8mila lavoratori stagionali nordafricani. "L’operazione, che oltre a Lusia ha avuto come destinazione anche la bassa veronese, si è svolta positivamente e senza difficoltà – spiega Carlo Salvan, presidente di Coldiretti Rovigo –, dal momento che abbiamo alle spalle l’esempio dello scorso anno, quando nel medesimo periodo abbiamo dovuto mobilitarci per far arrivare i lavoratori stagionali affrontando per la prima

volta il Covid. Le condizioni sanitarie allora erano molto più complesse, poiché il lockdown era ancora in vigore e non si sapeva bene come muoversi, data la ancora scarsa conoscenza del virus. Anche la gestione dei rapporti con il ministero degli Esteri e l’ambasciata a Rabat si è svolta in maniera proficua. Coldiretti si è occupata di organizzare il volo e di garantire un arrivo in sicurezza, tanto per i lavoratori quanto per le aziende che li accoglieranno, secondo il rispetto dei protocolli". A causa dell’emergenza sanitaria, le ordinanze internazionali hanno rallentato i flussi di ingresso e le procedure per ottenere disponibilità immediata di manodopera, imponendo periodi di quarantena e autorizzazioni burocratiche. "Un’operazione diplomatica è segnale di grande attenzione – continua Salvan – nei confronti delle necessità delle imprese agricole che si avvalgono spesso di manodopera straniera. Per alcune aziende ci sono vere e proprie fidelizzazioni, con l’arrivo di lavoratori già impiegati in precedenza, e che già hanno maturato esperienza. Nel nostro territorio, la manodopera sarà occupata nell’ambito dell’orticoltura e della raccolta aglio. Le aziende dedite alla coltivazione di fragole invece si sono mosse per tempo, organizzando il coinvolgimento di lavoratori stagionali già nelle scorse settimane. Nei prossimi giorni, tuttavia, avremo le stime dei danni provocati dalla gelata, che, com’è noto, si è rivelata dannosa soprattutto per il settore frutticolo. Chiaramente in base alla gravità dei danni, si dovrà purtroppo valutare anche un possibile ridimensionamento della manodopera". L’arrivo degli stagionali dal Marocco è una boccata d’ossigeno per la zona di Lusia dove si trova uno dei maggiori comparti per la produzione di verdura. Proprio qui Giordano Aglio, presidente della Cia, possiede campi coltivati ad insalata. Prodotto doc del Polesine che potra essere raccolto grazie anche a queste squadre.

Eva Zandonà