Ca' Tiepolo, un incendio minaccia le case. Momenti di paura

Cittadini in strada con i secchi

I vigili del fuoco in azione per cercare di arginare le fiamme

I vigili del fuoco in azione per cercare di arginare le fiamme

Porto Tolle (Rovigo), 25 agosto 2017 - Fiamme alte due metri e un denso fumo a ridosso delle abitazioni. E’ stata una mattinata di paura per i residenti di Ca’ Tiepolo. Un incendio ha devastato più di tre ettari di terreno che si trovano nella zona industriale del paese, area a pochi passi dalle case. Sono stati gli stessi cittadini ad armarsi di secchi e a correre per arginare le fiamme che puntavano verso gli edifici.

«Erano le 11,30 – racconta Cristian Bertaggia, titolare dell’azienda Euroservice – quando improvvisamente ho visto delle fiamme alte più di due metri. Sono partite dalla zona vicino alle abitazioni e in pochi secondi si sono propagate in tutta l’area artigianale». Bertaggia è stato il primo a dare l’allarme ed a chiamare i vigili del fuoco e le forze dell’ordine.

L’incendio si è esteso da via Virgilio fino a via Delle Industrie. Nell’area da un lato ci sono alcune abitazioni, dall’altro lato dei capannoni per uso industriale. Secondo alcune testimonianze l’incendio è partito dalle vicine abitazioni, dove qualcuno avrebbe bruciato alcuni materiali di scarto e, senza alcuna intenzione, potrebbe aver perso il controllo delle fiamme provocando l’ampio rogo che ha tenuto con il fiato sospeso la popolazione di Ca’ Tiepolo. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Adria e di Rovigo, la polizia ed i vigili urbani.

«Abbiamo aiutato i vigili del fuoco a spegnere le fiamme anche con i nostri mezzi – continua Bertaggia –. Abbiamo usato gli estintori per fare in modo che il fuoco non arrivasse all’interno dell’azienda. E’ successo tutto all’improvviso. Stavamo lavorando nei nostri uffici quando abbiamo visto divampare delle fiamme enormi, è stato come vivere un film dell’orrore». Mattia Pilotto è il responsabile della sicurezza dell’azienda Euroservice e anche lui ha dato il suo contributo a spegnere le fiamme. «Ci siamo adoperati per evitare il peggio» racconta.

Giampietro Franzoso è il titolare dell’azienda di marmi Franzoso & Figli. «Ad avvisarmi dell’incendio è stata la nipote. Mi ha telefonato dicendomi che stava prendendo fuoco il capannone – dice –. Mi sono quindi spaventato e sono corso subito a vedere quello che stava succedendo. Ho visto che c’erano delle fiamme molto alte». Non si sa se si tratta di un incendio accidentale o doloso, ora lo stabiliranno gli inquirenti. Secondo alcune testimonianze, piutttosto precise, tutto è partito da un fuoco appiccato da un cittadino per bruciare alcune sterpaglie. Infatti alcune famiglie avrebbero assemblato dei materiali per bruciarli e da lì è partito l’incendio. Nell’erba, molto secca a causa del caldo di questi giorni, le fiamme si sono propagata in un attimo.