Influenza, pochi vaccini a Rovigo. "Gli ordini non arrivano"

L’allarme di alcuni farmacisti: "Non sappiamo come verrà gestita la campagna. Non possiamo però essere noi a vaccinare i pazienti"

Italia Conforti della farmacia Rhodigium (foto Donzelli)

Italia Conforti della farmacia Rhodigium (foto Donzelli)

Rovigo, 5 ottobre 2020 - Arriva l’influenza, ma non ci sono vaccini per tutti. I 17,8 milioni di dosi acquistate a livello nazionale basteranno a garantire il vaccino solo a 1 italiano su 3. Il Veneto, insieme ad altre 11 regioni, si è aggiudicato un quantitativo adeguato di dosi per raggiungere la copertura del 75% degli over 65, ma la disponibilità di dosi residue per il resto della popolazione è molto variabile.

C’è il rischio concreto, numeri alla mano, che chi non rientra nel target prioritario per la vaccinazione antinfluenzale (anziani e persone con malattie croniche) non riuscirà a trovare il vaccino in farmacia, malgrado la circolare del ministero del 4 giugno lo raccomandi "per tutti i soggetti a partire dai 6 mesi di età che non hanno controindicazioni" al vaccino. "Abbiamo letto – raccontano Italia Conforti e Chiara Modonesi della farmacia Rhodigium – che la Regione Lazio ha iniziato a distribuire i vaccini. Abbiamo fatto gli ordini ai magazzini ma non sono ancora arrivate le dosi. Abbiamo contattato anche un grossista, che ha contatti con la casa madre della distribuzione, ma non ci ha saputo rispondere. Al momento non sappiamo come verrà gestita la campagna di vaccinazione, sicuramente non saremo noi farmacisti a fare le iniezioni come qualcuno aveva ipotizzato".

I vaccini, proseguono Conforti e Modonesi, "sono sempre arrivati verso metà ottobre, farlo adesso non avrebbe senso perché si rischia di rimanere vulnerabili proprio nel periodo di picco, ovvero nella seconda metà di dicembre. Forse in futuro si arriverà a vaccinare in farmacia, ma al momento non abbiamo i mezzi e la formazione adeguata. Avrebbe senso solo se l’Ulss mandasse un medico in farmacie appositamente attrezzate. Le Regioni hanno chiesto molti più vaccini degli anni scorsi, il V eneto il 50% in più, e pertanto sembra che ne rimarranno pochi per le farmacie: si parla di appena dodici dosi ciascuna".

"Ho scritto ai sindaci - afferma Francesco Noce, presidente dell’ordine dei medici – per chiedere di poter somministrare i vaccini in strutture comunali in disuso, in modo da evitare assembramenti negli ambulatori. La campagna partirà nei prossimi giorni, ma è bene che ognuno inizi a vaccinarsi già adesso se il proprio medico ha già le dosi. Chi non rientra nelle fasce protette rischia di non trovare il vaccino in farmacia, speriamo vengano rifornite presto. Visto che il Covid e l’influenza hanno sintomi simili, vaccinarsi per la seconda può essere utile per capire di cosa si è malati. Con la vaccinazione, inoltre, si stimola il sistema immunitario".