Rovigo, 20 novembre 2014 - L’azienda sanitaria Ulss 18 e l’Associazione italiana tutela della salute mentale (Aitsam) non sono state riconosciute come parti civili del processo a carico dei sei operatori sociosanitari degli Istituti Polesani di Ficarolo accusati di maltrattamenti ai pazienti. La decisione è stata presa ieri dal giudice Alessandra Martinelli, nella seconda tappa dell’iter giudiziario. Alla base dell’opposizione alla costituzione di parte civile, alcuni vizi formali: la richiesta formulata dall’Ulss 18 è stata tardiva (l’azienda avrebbe dovuto costituirsi nel corso della prima udienza, il 17 ottobre scorso, come le altre parti, e non solo ieri pomeriggio), mentre la richeista formulata dall’Aitsam possedeva un difetto formale nella documentazione, ovvero mancava lo statuto dell’associazione.
Una tappa intermedia del processo quella che si è svolta ieri, in cui sono state fissate solo le parti che prenderanno parte alla discussione. Ma che ha cristallizzato un aspetto particolare della vicenda: la clinica di Ficarolo, rappresentata dall’avvocato Marco Linguerri di Ferrara, è stata riconosciuta come parte civile nei confronti dei suoi ex dipendenti, insieme ai parenti e ai tutori legali dei pazienti che avrebbero subito lesioni per i maltrattamenti. «Siamo molto soddisfatti – dichiara Linguerri –. Questa decisione sottolinea che gli Istituti Polesani in questa triste vicenda sono vittime e non seduti sul banco degli imputati». La clinica è citata però anche come responsabile civile.
Ma ieri si è anche deciso in merito all’eccezione di incompatibilità del giudice Alessandra Martinelli a seguire il processo, che era stata presentata dallo stesso sostituto procuratore Monica Bombana, titolare dell’inchiesta, perché la Martinelli quest’estate si era già pronunciata nel merito di una misura cautelare a carico di una degli arrestati. Il giudice Martinelli resterà al suo posto, data che l’eccezione è stata respinta: gli stessi avvocati dei sei imputati, Marco Petternella, Barbara Destro e Monica Malaguti si erano opposti alla sua incompatibilità. Infine, è stato riconosciuto il diritto di termine per la richiesta di riti alternativi per i sei imputati (quattro di loro hanno già richiesto il patteggiamento), ma i legali rappresentanti fanno sapere di preferire il rito ordinario. La prossima udienza sarà celebrata il 14 aprile 2015.