"Kabul e il conflitto afghano, una tragedia soprattutto per i civili"

Il racconto del documentario girato dal giornalista Nico Piro "I conflitti contemporanei si svolgono intorno alle case"

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Gli effetti del conflitto in Afghanistan visti dagli occhi di Nico Piro e il lavoro del personale ospedaliero di Emergency. È quanto è stato raccontato nella serata di sabato, durante l’incontro presso il Forum di San Martino di Venezze. A mostrarlo agli spettatori il documentario "Un ospedale in guerra", girato dal giornalista, nel 2018, prima dell’abbandono del territorio delle forza americane. "Delle vittime di un conflitto moderno, nove su 10 sono civili – ha specificato il giornalista –. Quelli che abbiamo visto nel documentario sono gli effetti di queste guerre". Un lungo dibattito anche sulla perdita di identità di queste persone. "Che durante i conflitti diventano semplicemente numeri – ha specificato –, generici di migranti, feriti, sfollati. I numeri sono più facili da digerire rispetto ai nomi e ai cognomi. Il documentario racconta il conflitto afghano dalle corsie dell’ospedale di Emergency a Kabul. Il punto di vista è quello delle vittime civili, ma anche quello di coloro che lasciano tutto alle spalle e va a rischiare la propria vita per portare aiuto". Ad incuriosire gli spettatori soprattutto la resa. "Quest’estate quando Kabul è caduta si è molto ragionato sui motivi ma meno sul fatto che siamo arrivati a quel punto perché ci sono stati tanti errori. Le perdite durante il conflitto sono state molteplici, anche se non raccontate . Le forze afghane non erano capaci di sostenere da sole l’offensiva talebana". Una riflessione anche sul futuro del paese. "La città che vedete in questo documentario è molto cambiata. I politici quando si avviano in guerra non lo dicono mai, perché se lo dicessero non li seguirebbe nessuno. Questa è la verità di ogni guerra e non ce la dobbiamo mai dimenticare. I conflitti contemporanei non si giocano sui campi di battaglia ma intorno alle case, lungo le strade. Le vittime civili ci saranno sempre e le guerre generano solo insicurezza, destabilizzano i paesi dove possono rafforzarsi fenomeni pericolosi che avranno ripercussioni anche sul nostro paese".

Agnese Casoni