"La cultura non si è mai fermata, pronti ad aprire le porte"

Lendinara, l’assessore Francesca Zeggio suggella con le sue parole il successo del concerto di ‘Tra ville e giardini’

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Un concerto di stelle in un giardino meraviglioso. Il pubblico in visibilio per il virtuosismo e la passione dei musicisti, che arrivano ad ondate dal palco. È stata una serata da incorniciare al giardino storico di Ca’ Dolfin Marchiori, a Lendinara, per il concerto di John Patitucci Trio, nell’ambito della rassegna itinerante Tra ville e giardini 2021. "Grazie al pubblico, che ha deciso di partecipare a questo evento, in sicurezza. La cultura non si è mai fermata, seppure con tutte le limitazioni indotte dalla pandemia, e Lendinara è pronta ad accogliere queste importanti iniziative". Così ha esordito e salutato l’assessore alla Cultura e turismo di Lendinara Francesca Zeggio e, poi, facendosi portavoce della rete dei comuni organizzatoriospiti di Tra ville e giardini ha aggiunto: "Noi amministratori abbiamo bisogno di sentirci partecipi di un progetto culturale unitario, che valorizzi il nostro straordinario Polesine, di cui tutti dobbiamo sentirci parte". Il riferimento è all’organizzazione della manifestazione riesce a riunire tanti enti in vista di un obiettivo comune: l’offerta culturale. Un “modello Tra ville e giardini” che si auspica di poter ripetere, per lo meno nei settori, come eventi culturali e turismo, dove il proporsi unitariamente come territorio, dà quella forza ed autorevolezza convincenti verso la cittadinanza e verso l’esterno. Il ringraziamento ai sostenitori principali di Tra ville e giardini, Regione Veneto e Fondazione Cariparo, viene d’obbligo “per la capacità di credere nella crescita culturale del territorio” (come ha detto il sindaco di Trecenta, delegato della provincia, Antonio Laruccia). Dal canto suo, il comune di Lendinara, che tiene al suo titolo di città ospitale, ha dispiegato e ringraziato tutte le sue forze di uffici e volontariato concittadino, che hanno allestito il sito del concerto. Tra questi, Protezione civile, Associazione nazionale carabinieri in pensione e Pro loco. E l’Ente Rovigo Festival, che è il coordinatore esecutivo della manifestazione, col direttore artistico Claudio Ronda. Applausi fragorosi subito all’annuncio dell’ingresso dei musicisti su palco: John Patitucci, contrabbassista e bassista jazz numero uno al mondo, mancava dall’Italia da decenni. La sua forte personalità si è rivelata all’istante, quando ha salutato la platea nel suo italiano americaneggiante, al quale tiene moltissimo, per le radici calabresi della sua famiglia. È stato amore immediato: il pubblico non ha più staccato l’attenzione fin dai primi accordi sul contrabbasso e lo ha accompagnato, acclamato, applaudito fino alla fine del concerto, che è scivolato via senza farsene accorgere. Alla batteria jazz il suo compagno da vent’anni del Wayne Shorter quartet, Brian Blade. A chiudere il trio, un’altra stella del jazz internazionale Chris Potter, premiato sassofonista fra i migliori del pianeta, leader degli Underground e session man per i grandi. Gli accordi ed il sound si diffondono nell’aria. Le prima note di una serata di successo.