Rovigo, 22 novembre 2019 - Commercianti di San Pio X in rivolta per i lavori in corso. Sono in molti a lamentarsi per la mancanza di comunicazione sull’ inizio lavori. Forte in questi giorni il calo dei guadagni con i clienti che non riescono più ad arrivare fino ai negozi tra ruspe e transenne. «Lavoro come parrucchiera da 32 anni – racconta Maria Albina del salone Maria –. È vero che i lavori andavano fatti ma stanno creando un fortissimo disagio. La nostra attività è stata penalizzata – prosegue – hanno rotto i cavi della telefonia quindi siamo tagliati fuori dalle comunicazioni. Finiti i lavori sarà necessario sistemare e risolvere i danni fatti».
«Sinceramente i lavori in corso non mi toccano – interviene un altro esercente della zona – non abito in zona e per lavoro ci sono saltuariamente». «Bisogna accelerare con i tempi – secondo Federico Zamboni – in modo da terminare prima possibile. Per la fine della prossima settimana contiamo di raggiungere l’altra condotta. È necessario rinnovare le reti perché sono vetuste. I lavori vanno fatti per garantire la sicurezza dei cittadini».
«Le transenne – raccontano Paola e Paolo Andrioli della fioreria Fiorissimi – rendono particolarmente difficile l’accesso alla nostra attività. A quanto pare la strada resterà aperta per poco poi lo chiederanno di nuovo. Grazie al consigliere comunale leghista Lorenzo Rizzato siamo riusciti a farci ascoltare dall’amministrazione comunale. In questa situazione l’incrocio è molto pericoloso, si rischiano gravi incidenti poiché la vista è parecchio limitata per le macchine. Addirittura il passaggio pedonale per i bambini non è più percorribile, una mamma ha contattato i vigili ma nulla è cambiato. Ci vorrà più di una settimana per rifare il centro dell’incrocio, speriamo che la polizia municipale intervenga. C’è una disorganizzazione generale. Sono cadute le transenne di plastica di notte e sono dovuti intervenire i residenti per sistemarle. Ci sono pochi cartelli e danno indicazioni sbagliate, menomale che per ora non è successo niente. C’è stata una grave mancanza di comunicazione fra vigili urbani e commercianti della zona. Addirittura alcune strade sono state chiuse solo per fare parcheggiare i camion dei lavori la sera. Siamo abbondati a noi stessi, inoltre c’è una grave mancanza di rispetto della proprietà privata di noi commercianti. Va bene fare i lavori ma non a queste condizioni. Quando c’era il sindaco Bergamin in poche ore riuscivano ad aprire la strada. Ci vuole più coordinamento fra amministrazione e ditte private. Noi continuiamo ad avere spese eppure abbiamo un grande danno economico, soprattutto perché nessuno ci aveva avvisato».
«Se uno deve finire i lavori - commenta Mauro Stecca del Crai - il problema più grande è la pioggia, il resto non conta. Sarebbe stato meglio chiudere la strada è fare una deviazione per ovviare tutti i problemi, soprattutto quelli organizzativi». «È da lunedì – racconta Marisa Martini, edicolante da 32 anni– che ci mobilitiamo a causa del disagio che siamo subendo. Avevamo molte transenne, passava solo un auto con tanto di divieto di accesso. È stato quasi impossibile per noi andare al lavoro e in chiesa, ma anche accedere alle scuole. Siamo a rischio continuo di incidenti. Si è creata una situazione paradossale: ci saremmo regolati se ci avessero avvisati prima».
«Lunedì hanno recintato la zona – racconta Franco Ruzzante della pasticceria Camilla – ci hanno ingabbiati e ci siamo dovuti attivare chiededendo supporto all’amministrazione comunale. Il problema è la comunicazione fra la ditta e l’amministrazione, si sarebbe potuto fare meglio. Non mi aspettavo un intervento di questa portata senza informazione preventiva». «Da lunedì – spiega Flavia Guaraldo, barista – hanno bloccato tutta la via senza specificare quando avrebbero finito. Siamo sette attività in 200 metri, sono tante per San Pio X e tutti abbiamo subito forti disagi. La titolare mi ha detto che non era stata avvisata. Nessuno ha parlato dell’organizzazione dei lavori e noi esercenti perdiamo clienti. Bisognerebbe anche rifare la segnaletica».
«Noi abbiamo un’attività commerciale – racconta Piero Scarparo, della pizzeria La Spiaggia –, difficilmente si accede con i lavori. Il problema più grave è che non ci hanno avvisati. Se ce l’avessero detto prima ci saremmo organizzati. I lavori vanno fatti ma non a queste condizioni. Mercoledì sera abbiamo venduto solo 30 pizze, il 60% in meno del solito».