Arquà Polesine, scoperti 14 lavoratori in nero in un laboratorio

Diverse le irregolarità riscontrate, multa salata

Il laboratorio dove si lavorava in nero

Il laboratorio dove si lavorava in nero

Rovigo, 22 marzo 2018 - Nella notte tra il 21 e il 22 marzo gli ispettori del Lavoro insieme ai Militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro, a conclusione di una attività investigativa finalizzata al contrasto al lavoro nero e allo sfruttamento lavorativo nonché al rispetto delle norme in materia di igiene e sicurezza sul lavoro, hanno effettuato un controllo presso un laboratorio di produzione e lavorazione di prodotti di pelletteria situato nel comune di Arquà Polesine, gestito da un imprenditore di nazionalità cinese.

L’attività ha consentito l’individuazione di 14 lavoratori stranieri, di etnia cinese, impegnati nella lavorazione di prodotti in pelle di un notissimo marchio del settore; cinque dei lavoratori impiegati sono risultati “in nero”, ossia privi di qualsiasi copertura previdenziale e assicurativa; di questi due sono risultati clandestini (un uomo ed una donna) e due minorenni. La verifica ha portato a riscontrare anche gravissime condizioni igieniche e sanitarie, alloggi per i lavoratori realizzati abusivamente mediante strutture in cartongesso e “arredate” con giacigli di fortuna. Il laboratorio, inoltre, è risultato privo della dotazione obbligatoria di estintori antincendio nonostante in esso fossero presenti ed utilizzati prodotti a forte rischio di infiammabilità.

Nel laboratorio venivano utilizzati prodotti fortemente irritanti per l’apparato respiratorio e per la cute ma, nonostante la tipologia dei prodotti utilizzati, nessun lavoratore era dotato di dispositivi di protezione individuale (mascherine, guanti, ecc). L’Ispettorato del Lavoro ha disposto l’immediata sospensione dell’attività lavorativa ordinando la regolarizzazione dei lavoratori “in nero” e la messa a norma delle irregolarità riscontrate. Al momento sono state quantificate sanzioni amministrative pari a euro 14.000 oltre alla contestazione in capo al gestore del laboratorio, del reato di occupazione di stranieri non comunitari privi di permesso di soggiorno.