Rovigo, lotta al lavoro ‘nero’: sanzioni per 400mila euro

I controlli nei laboratori tessili in sei comuni della Provincia di Rovigo, molte le irregolarità

I controlli nei laboratori tessili dei carabinieri

I controlli nei laboratori tessili dei carabinieri

Rovigo, 05 luglio 2022 - Nell’ultimo periodo il Nucleo Carabinieri dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Rovigo, nell’ambito delle attività finalizzate ha intensificato i controlli nel settore dei laboratori tessili. L’esito del controllo svolto sull’intero territorio provinciale, congiuntamente all’arma territoriale ed a militari del nucleo operativo del gruppo carabinieri per la tutela del lavoro di Venezia, ha consentito d’individuare inadempienze in materia lavoro e di sicurezza sui luoghi di lavoro. Specificamente l’impiego di lavoratori subordinati senza preventiva comunicazione dell’instaurazione del rapporto di lavoro. In materia di sicurezza sul lavoro l’omessa redazione e aggiornamento del documento di valutazione dei rischi, mancata nomina dei responsabili dei servizi di prevenzione e protezione dei rischi, omessa formazione e informazione sulla sicurezza dei lavoratori, omessa nomina del medico competente e visita medica per i lavoratori in relazione alla mansione svolta.

Inoltre, altre irregolarità in materia di salute e sicurezza in relazione ai luoghi di lavoro ed alle attrezzature utilizzate vie di fuga, uscite di emergenza, misure per il primo soccorso. Sono state accertate violazioni penali in materia di immigrazione relative all’occupazione di sette lavoratori stranieri di nazionalità cinese privi di regolare documento di soggiorno, quindi di fatto clandestini. Sono state controllate dieci ditte operanti nel settore manifatturiero tessile individuate a seguito di attività info-operativa sequenziale all’analisi di dati provenienti dall’arma territoriale, dall’ ispettorato territoriale del lavoro e dall’esame di banche dati. I comuni interessati dai controlli ispettivi che hanno consentito di far emergere le principali irregolarità sono stati San Martino di Venezze, Canaro, Villanova del Ghebbo, Villadose, Lusia e Fratta Polesine.

Sono stati 56 i lavoratori individuati e controllati di cui sette ‘in nero’ e cinque irregolarmente presenti sul territorio nazionale (clandestini). Sono stati sei i provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale adottati di cui quattro per gravi motivi di sicurezza e due per lavoro ‘nero’. Le violazioni in materia di sicurezza accertate sono state 49, complessivamente sono state irrogate sanzioni per 396mila euro. In totale sono stati nove i soggetti deferiti per violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, di cui due anche per impiego di lavoratori stranieri privi di permesso di soggiorno. In due opifici è stata applicata la maxi-sanzione per lavoro nero per l’impiego di personale senza la preventiva comunicazione d’instaurazione del rapporto di lavoro per complessivi sette lavoratori.