Lotta alla zanzara tigre con il maschio infetto

Viene trattato con un particolare batterio che rende sterili le femmine. Avviata la sperimentazione su tutto il territorio comunale

Migration

Maschi della zanzare tigre, che vengono trattati con un particolare batterio, e sono, quindi, in grado di rendere sterili le femmine. È il progetto pilota innovativo di lotta alle zanzare tigre, a Occhiobello, proposto dall’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie (Izsve). Il Comune è stato scelto perché adotta già da anni sistemi di lotta biologica integrata e porta avanti azioni di prevenzione allo sviluppo delle zanzare grazie alla collaborazione dei cittadini. Il progetto è stato sviluppato da una startup dell’università di Camerino, come spiega Fabrizio Montarsi, biologo dell’Izsve: "In collaborazione con i ricercatori dell’università, l’azienda Biovecblok produce una linea di ‘maschi sterilizzanti’ di zanzara tigre, nei quali viene introdotto il batterio Wolbachia preso dalla zanzara comune, la Culex pipiens".

I maschi, che a differenza delle femmine non pungono e non rappresentano alcuna minaccia per l’uomo, sono quindi in grado di sterilizzare le femmine presenti in natura, grazie a un fenomeno di alterazione della biologia del maschio, dovuto all’azione del batterio Wolbachia. "L’unico ruolo di Wolbachia – spiega Montarsi – è quello di alterare lo sperma del maschio rendendolo incapace di fecondare le uova della femmina, Wolbachia non è perciò trasferito alle femmine durante l’accoppiamento e muore insieme al maschio, di cui è ospite, una volta che il maschio avrà completato il suo ciclo vitale in quanto non è in grado di sopravvivere al di fuori delle cellule dell’ospite. Wolbachia è un batterio innocuo per l’uomo e altri vertebrati ed è già presente in natura in oltre il 60% delle specie conosciute di insetti". La sperimentazione, già praticata a Villa Mirafiori (Roma), in collaborazione con l’Enea e a Pioraco (Macerata) consiste nel rilasciare, in alcune zone circoscritte di Occhiobello, zanzare maschio sterilizzanti che, quindi, per natura non pungono l’uomo, in modo che queste sterilizzino le femmine. I rilasci di zanzare maschio inizieranno a luglio e proseguiranno fino a settembre per due volte al mese. "Studi preliminari – precisa Montarsi – riportano una riduzione della zanzara tigre di circa l’85%, per quanto riguarda la sicurezza di questo approccio, la tecnica è stata dichiarata dall’Efsa (autorità europea per la sicurezza alimentare) come una tecnica non Ogm". L’efficacia del trattamento verrà valutata tramite l’uso di trappole (ovitrappole che raccolgono le uova deposte dalla zanzara tigre) attive per tutta la durata della sperimentazione. Altre trappole verranno collocate in aree non trattate che serviranno come aree controllo. L’analisi delle catture verrà effettuata dal laboratorio di parassitologia.

Mario Tosatti