Badia, 52enne scomparso. Un filo di speranza per Luca

Sono trascorsi 12 giorni da martedì 27 marzo e da quell’ultimo inquietante messaggio sul cellulare della compagna lasciato dal 52enne di Badia

Scomparso

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Rovigo, 7 aprile 2018 - Sono ormai trascorsi 12 giorni da martedì 27 marzo e da quell’ultimo inquietante messaggio lasciato da Luca Maniezzo, 52 anni, di Badia. Un messaggio arrivato sul cellulare della sua compagna Emanuela. Quelle parole – si scusava per quello che stava per fare – hanno fatto nascere tanta ansia ed hanno gettato familiari ed amici nel più profondo sconforto. L’uomo è stato cercato per giorni con ogni mezzo, prendendo come punto di riferimento la zona dove era stava ritrovata la sua bicicletta da donna con i guanti ancora nel cestino, area a poca distanza da Boscovecchio. Nelle ultime ore i vigili del fuoco hanno deciso di interrpompere le ricerche. Imponente l’apparato messo sul campo per trovare l’uomo.

E’ stato attrezzato un punto specializzato per isolare le celle telefoniche con le eventuali chiamate, fatto che ha avuto riscontro. Sono anche arrivati i cani molecolari da Treviso e Reggio Emilia. Alle ricerche hanno preso parte anche i sommozzatori, arrivati da Venezia con mezzo nautico d’appoggio, l’elicottero che più volte ha sorvolato a bassa quota il fiume Adige, la Protezione civile dell’Anc di Badia Polesine. Ma è stato tutto inutile. Di Maniezzo non c’è alcuna traccia.

Tanti gli amici che lo cercano e che aspettano di avere qualche notizia, non nascondendo la speranza sempre più flebile con il passare dei giorni di ritrovarlo. Intanto però continuano i giorni di angoscia nell’attesa snervate per familiari, parenti e conoscenti. Maniezzo, che lavorava in campagna, si occupa dei campi da calcio della Società Abbazia. Poco prima di fare perdere le sue tracce aveva provveduto a sistemare campi e spogliatoi, un compito che da qualche tempo assolveva con grande impegno e passione. In molti non si sanno dare una risposta per quanto potrebbe essere accaduto. A detta degli stessi familiari niente faceva presagire un possibile gesto estremo e rifiutano con decisione l’ipotesi del suicidio. Maniezzo era stato visto aggirasi in un’altra zona del fiume Adige per poi inforcare la sua bicicletta ed allontanarsi.