Lupi nel Delta del Po, i residenti lanciano l’allarme

Emergenza, il presidente della Provincia chiede l’intervento della prefettura

Un lupo

Un lupo

Rovigo, 4 giugno 2019 - E’ allarme lupi nel Delta. La presenza nelle campagne polesane del predatore è stato annunciato, ieri mattina, dal presidente della Provincia Ivan Dall’Ara, preoccupato per le decine di segnalazioni arrivate nelle ultime settimane dai Comuni di Porto Viro, Ariano, Taglio di Po e Porto Tolle. «Durante il mese di maggio – ha spiegato Dall’Ara – ci sono state alcune segnalazioni di canidi vaganti nell’area del Delta del Po e di Chioggia, segnalazioni che sono attualmente in corso di approfondita valutazione da parte dei tecnici dell’area competente, al fine dell’accertamento della natura di questi animali. Ho deciso pertanto – spiega il presidente della Provincia – di avvertire subito la prefettura, la presenza del predatore riguarderebbe l’intera area del Delta, con un conseguente allarmismo da parte dei residenti delle aree interessate dagli avvistamenti». Un fenomeno, quello del ritorno dei lupi, non nuovo alle prefetture del nord Italia. Pochi giorni fa, infatti, la nostra prefettura aveva invitato palazzo Celio a segnalare la «diffusione dei lupi per la tutela della pubblica incolumità».

Il presidente Dall’Ara ha dunque confermatola possibile presenza del predatore anche in Polesine, annunciando di avere, nel frattempo, avviato l’iter per accertare i casi relativi agli avvistamenti registrati da febbraio a maggio di quest’anno. «Non è al momento chiaro – spiega Dall’Ara – se si tratta di animali appartenenti alla specie lupo (canis lupus), di ibridi per incroci con il cane domestico, o semplicemente di cani domestici di razze simili al lupo, per esempio pastore tedesco o lupo cecoslovacco. Ma la probabilità che si tratti di lupi è comunque molto alta». Il fenomeno del ritorno dei lupi nella campagne del Nord Italia riguarda anche molte province del Veneto, del Trentino e della Valle D’Aosta. Poco tempo fa, a fare discutere l’ordine del Viminale ai prefetti di alcune province di abbattere gli animali ma «solo a condizione che sia stata verificata l’assenza di altre soluzioni praticabili».

La circolare rileva che «di recente, in alcune aree del territorio nazionale un aumento della presenza di lupi che, avvicinandosi in branco agli abitati, provocano allarme nella popolazione oppure causano importanti danni economici agli allevatori, attaccando ovini, caprini e talvolta bovini nelle zone di pascolo e di ricovero». Da qui «l’esigenza di adottare interventi di carattere preventivo ai fini della tutela della pubblica incolumità e della salvaguardia delle attività tradizionalmente legate alla montagna, all’agricoltura e alla zootecnia». Ma perché i lupi tornano a popolare anche il Polesine? Fino agli anni Settanta il lupo è stato molto combattuto e sterminato ma, da allora, è scattato il regime di protezione. Sono aumentate le aree protette, i boschi e le prede. Così i lupi sono stati segnalati anche nella Pianura padana e, di notte, alla ricerca di cibo, alle porte di grandi città.