Maltempo Rovigo, onda d’acqua nei campi. Raccolti devastati

Lungo la regionale 88 ci sono i campi di mais che sono finiti ancora sott’acqua

Cecilia Barison, presidente delle donne di Coldiretti, mostra il terreno intriso d’acqua

Cecilia Barison, presidente delle donne di Coldiretti, mostra il terreno intriso d’acqua

Rovigo, 24 maggio 2019 - Lungo la regionale 88 ci sono i campi di mais che sono finiti ancora sott’acqua nei giorni scorsi dopo l’ondata di maltempo. L’onda nera si sta asciugando e lascia dietro di sé terreni scavati, piantine spazzate via. A Cavazzana e a Lusia dove i fossi sono ben tenuti dagli agricoltori l’acqua ha defliuto ma restano i terreni ancora in alcuni tratti simili a pantani.

L’azienda di Cecilia Barison, presidente delle donne di Coldiretti Rovigo, è una delle più colpite dal violento nubifragio che si è abbattuto sul polesine domenica, l’acqua ha allagato tutto. Ormai l’uno segno di quelli che erano i confini delle terre sono i pali della luce. Barison spiega che i danni sono notevoli. «Se in questi giorni – dice – ci saranno temperature alte il danno sarà ancora maggiore perché il terreno diventa come il cemento e le piante muoiono».

L’azienda è una delle più importanti del territorio. Qui i fossi sono sempre ben curati, ma evidentemente non è servito. Una vastissima area dell’azienda è finita completamente sott’acqua e anche l’altro giorno era impossibile lavorare il terreno e neppure tagliare l’erba senza correre il rischio di restare impantanati con i mezzi agricoli. Coldiretti sta facendo una sorta di censimento tra le aziende per valutare i danni causati dalla pioggia per poi muoversi con la richiesta di calamità naturale. Anche Andrea Padoan, Fai Cisl Padova Rovigo, esprime forte preoccupazione per quanto successo negli orti di Lusia.

«La conta dei danni non è ancora terminata – spiega –. Noi, che nel territorio rappresentiamo centinaia di operai agricoli, in prevalenza stagionali, esprimiamo in queste ore solidarietà alle aziende colpite. Forte è la preoccupazione per le ricadute negative che i danni alle colture provocheranno anche sull’occupazione».  Per i tanti operai agricoli che lavorano negli orti e nelle campagne del triangolo verde Lusia, Lendinara e Villanova Del Ghebbo forte il rischio di una riduzione di giornate lavorate. Il calo inoltre comporta la perdita del sussidio di disoccupazione del prossimo anno, fondamentale fonte di reddito per molte famiglie di questi operai. La Fai Cisl auspica che la Regione Veneto attivi lo stato di calamità a sostegno delle aziende agricole e della manodopera.