"Maltempo, niente soldi Beffa amara per la pesca"

Spariscono i risarcimenti del governo, la rabbia del senatore di FdI De Carlo. Mantovan, assessore a Porto Viro: "Non lasceremo passare questo scempio"

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Polesine e danni causati dal maltempo, niente rimborsi al settore della pesca. Un altra beffa amara per un comparto che dà lavoro a migliaia di persone nel Delta del Po, un settore vitale per le economia di Porto Tolle, Porto Viro e Rosolina. Il senatore di Fratelli d’Italia Luca De Carlo: "Così si uccide un intero settore". Annunciata interrogazione al presidente del consiglio Giuseppe Conte. Decisa anche la presa di posizione di Valeria Mantovan, assessore con la delega alla pesca nel Comune di Porto Viro, consigliere provinciale a Palazzo Celio ente guidato dal presidente Ivan Dall’Ara. Nei giorni scorsi la decisa protesta del sindaco di Porto Tolle Roberto Pizzoli. "Domani presenterò un’interrogazione al presidente del consiglio, che da qualche giorno ha la delega alle politiche agricole, affinchè al più presto finanzi i fondi che sono quanto mai necessari i ristori per i danni del maltempo delle ondate che si sono verificate nel 2019 e nel 2020, maltempo che ha messo in ginocchio il settore della pesca in Polesine", precisa il senatore Luca De Carlo, responsabile nazionale del dipartimento agricoltura di Fratelli d’Italia. il parlamentare interviene così a favore dei comuni e degli imprenditori della nostra provincia che sono stati colpiti dai drammatici eventi meteo degli scorsi mesi e ai quali è stato comunicato in questi giorni che per le mareggiate del novembre del 2019 – nel corso di una notte vennero spazzate via le cavane dei pescatori, le barche ormeggiate nei moli, attrezzature e pontili – non c’è disponibilità economica da parte dello Stato per il ristoro dei danni. "Il settore della pesca è parte trainante dell’economia del Delta del Po. Se alla crisi economica e alla violenza del maltempo, ora aggiungiamo anche l’assenza di sostegno dello Stato, moriranno centinaia di imprese", denuncia con decisione De Carlo. Che lancia un sos a Roma. "Faccio quindi appello al governo – le sue parole – perché agisca subito e stanzi i fondi necessari ad aiutare i comuni e i pescatori. Pescatori che in questo periodo non sono certo stati ad aspettare, ma hanno lavorato ed investito per ricostruire le loro imprese, anche sulla scorta delle promesse che sono state fatte in questi mesi dai rappresentanti dell’esecutivo che hanno visitato i luoghi della devastazione in più occasioni. Lasciarli soli ora sarebbe una beffa tremenda che i cittadini non meritano". Dopo la mareggiate del 2019, all’alba di quella drammatica notte, i pescatori erano già nei luoghi devastati per dare il via all’opera di ricostruzione. Drammatico lo scenario che si presentò subito ai loro occhi, in mezzo alle amcerie dei pontili, della cavane sventrate, con le barche capovolte ed alla deriva nelle lagune.

"Basta coi ritardi, non si possono lasciare sole queste imprese, così come sono stati lasciati soli in questi mesi di emergenza sanitaria i gestori dei pubblici esercizi, delle palestre, del settore turismo e di tanti altri – conclude De Carlo –. Il presidente Conte e il suo governo, se c’è ancora, diano subito una risposta a queste realtà". Punta il dito Valeria Mantovan, assessore con la delega alla pesca nel Comune di Porto Viro. "Non lasceremo passare questo scempio – le sue parole –. Sembra che il governo abbia dichiarato guerra al mondo della pesca non limitandosi a togliere i fondi promessi al consorzio di Scardovari ma anche sestuplicando i canoni per le concessioni demaniali marittime. Se queste azioni dovessero essere concretizzate significa dare il colpo di grazia al mondo della pesca già in ginocchio a causa della pandemia. Ringrazio il senatore nonché cordinatore regionale De Carlo per essersi prontamente attivato per andare a fondo della questione".