Caso Marco Callegaro, suicida uno degli ufficiali indagati per truffa

L’inchiesta sulla blindatura dei mezzi per il contingente italiano in Afghanistan era nata dalla morte del capitano originario di Gavello, nel 2010 a Kabul

Kabul in una foto d'archivio Afp

Kabul in una foto d'archivio Afp

Rovigo, 6 aprile 2017 - Un colonnello di 50 anni, originario di Foggia, è stato trovato questa mattina senza vita, pare impiccato, in un ufficio del Comando Truppe alpine di Bolzano: l’ipotesi più accreditata è che l’uomo si sia suicidato. Nei confronti del militare, è stato di recente chiesto il rinvio a giudizio insieme ad altri cinque ufficiali per truffa militare aggravata in relazione al noleggio di alcuni mezzi destinati al contingente italiano a Kabul la cui blindatura è risultata più leggera (e meno cara) di quella pattuita: circostanza che avrebbe anche potuto mettere a serio rischio, secondo gli inquirenti, il personale cui erano destinati.

L’udienza preliminare è fissata per il 20 aprile. L’inchiesta, coordinata dal procuratore militare di Roma Marco De Paolis e dal sostituto Antonella Masala, prese le mosse dalla morte di un altro ufficiale, il capitano Marco Callegaro, 37 anni, originario di Gavello, in provincia di Rovigo, e residente a Bologna. Il corpo di Callegaro fu trovato nella notte tra il 24 e il 25 luglio 2010 nel suo ufficio all’aeroporto di Kabul. Il caso fu archiviato come suicidio. La famiglia, invece, non crede che si sia ammazzato.  Per i parenti di Callegaro la morte è in qualche modo da ricondurre a quello che Marco sapeva, alla truffa che aveva scoperto.

Sulla fine del colonnello pugliese c'è il riserbo del Comando delle truppe alpine. Sembra che a dare l'allarme sia stata la moglie, non avendolo visto rincasare. Non sembrano esserci dubbi che si sia suicidato, ma non si conoscono le cause: non si sa, in particolare, se vi sia qualche collegamento con la vicenda giudiziaria in cui è rimasto coinvolto.

"Per l'accertamento della verità sulla morte del capitano Callegaro ho piena fiducia nella magistratura militare che, anche grazie alla determinazione delle forze dell'ordine, ha già fatto un lavoro straordinario. La notizia che abbiamo appreso quest'oggi lascia sgomenti e credo sarà oggetto di attente indagini da parte della Procura militare di Verona", afferma l'avvocato Andrea Speranzoni, che assiste la vedova di Marco Callegaro.