Mario Laurino morto, addio al prefetto dal volto umano

Aveva ricoperto l’incarico a Rovigo dal 1996, quando è subentrato ad Angelo Tranfaglia, fino al 2001

Mario Laurino

Mario Laurino

Rovigo, 23 gennaio 2020 - Si è spento ieri al Gemelli di Roma l’ex prefetto di Rovigo Mario Laurino. Aveva 79 anni ed era stato ricoverato d’urgenza in seguito all’acuirsi di una malattia. Lascia la moglie Mimma e tre figli, due maschi e una femmina. Il dottor Laurino era stato prefetto nella nostra città per 5 anni, dal 1996 quando è subentrato nell’incarico ad Angelo Tranfaglia, al 2001, quando è tornato a Roma per assumere l’incarico di direttore centrale per le risorse umane del dipartimento dei vigili del fuoco, dove ha completato il curusus honorum fino al termine della carriera. Da qualche anno in pensione, continuava ad approfondire gli studi e gli aggiornamenti partecipando a convegni anche in veste di relatore. La notizia della sua scomparsa ha suscitato profonda commozione in città, dove il dottor Laurino per la sua competenza professionale e le sue doti umane aveva saputo conquistare il cuore della città. I funerali si svolgeranno domani, alle 10, nella chiesa della Balduina. La tumulazione avrà luogo nella tomba di famiglia a Calitri in Campania.

Laurino era stato uno dei prefetti più longevi di Rovigo e in cinque anni aveva conquistato il cuore della città. Sono molti oggi, i rodigini, a rattristarsi per la sua scomparsa avvenuta al Policlinico Gemelli di Roma. Lucano, ma nato a Pola, Laurino era giunto a Rovigo il 6 novembre 1996 proveniente dalla direzione centrale dei segretari e del personale degli enti locali, ed era subentrato ad Angelo Tranfaglia nominato prefetto di Lucca. Profondo conoscitore dell’Amministrazione e dotato di grandi doti umane, aveva affrontato numerose e spinose problematiche sociali del Polesine, risolvendole sempre brillantemente grazie alla sua professionalità unita a innate e non comuni doti umane. In seguito a questa brillante esperienza, Laurino è stato chiamato a Roma nel dicembre del 2001 come responsabile della neonata direzione centrale per le risorse umane del dipartimento dei vigili del fuoco diretto dal prefetto Mario Morcone, dove è rimasto fino al completamento della carriera.

In questo ruolo ha favorito e accompagnato il potenziamento organizzativo del corpo nazionale, creando le premesse per la sua crescita e la configurazione attuale. Da qualche anno in pensione, amava alternare la residenza di Roma e le visite alla cittadina di Tito, in provincia di Potenza, dove era cresciuto, ma continuava ad approfondire gli studi e ad aggiornarsi, partecipando a convegni anche in veste di relatore. La notizia della sua scomparsa ha suscitato profonda commozione a Rovigo, dove i dottor Laurino era molto amato per la sua competenza e le sue qualità personali.