Maturità 2021: "La prova scritta, rischio per la sicurezza"

I dirigenti promuovono la decisione di fare solo un colloquio. Scelta contestata invece dai presidi delle medie

Isabella Sgarbi dell’istituto Viola Marchesini (foto Giampaolo Donzelli)

Isabella Sgarbi dell’istituto Viola Marchesini (foto Giampaolo Donzelli)

Rovigo, 22 febbraio 2021 - Prove di maturità ed esami per le scuole medie esclusivamente orali per tutti gli studenti. A decidere però la loro ammissione sarà il consiglio di classe e non più un passaggio automatico come accaduto l’anno scorso. La commissione sarà interna, mentre il presidente esterno. "Stiamo attendendo il decreto che confermerà queste modalità, perché l’orale solitamente si articolava in diverse parti – spiega Isabella Sgarbi dell’istiuto Iss Viola Marchesini –. L’esame prevede un colloquio basato sulla presentazione di un elaborato che verrà assegnato dai consigli di classe, sulla base del percorso scolastico svolto. Nel mese di aprile verranno comunicate le materie".

Per l’esame sono previsti 60 punti legati al credito scolastico e 40 per la prova, suddivisione che preoccupa sia gli studenti che i dirigenti a causa delle numerose giornate di lezioni con la didattica a distanza. Una modalità di insegnamento che molti alunni avevano definito non sempre sufficiente e che aveva creato alcune lacune nel programma. "Dobbiamo capire quanto sono preparati i ragazzi – spiega –. Sembra certo che l’ammissione non sarà automatica come l’anno scorso, ma sarà decisa dal consiglio di classe. È quindi nell’interesse degli studenti cercare di rimediare alle lacune. Purtroppo il tempo perso si fa sentire. Noi comunque promuoviamo questa modalità di esame, fare un prova scritta sarebbe stato più complicato".

Tra qualche settimana inizieranno le prove nazionali Invalsi ma la partecipazione non sarà considerata un requisito di ammissione all’esame. "Dall’8 marzo iniziamo le prove che proseguiranno fino a fine mese – spiega Sgarbi –. Pur non essendo un requisito, l’appello che facciamo ai ragazzi è che le facciano seriamente. Non è una condizione per accedere ma è una documentazione che diventa pubblica ed è importante affrontarle seriamente perchè consentono di capire il livello di apprendimento degli studenti e la posizione della scuola rispetto al territorio". Prove articolate che richiederanno grande impegno organizzativo anche da parte degli istituti. "Qualche prova sarebbe da semplificare – spiega –. Ad esempio quella di inglese prevede più parti e dovremo distribuirla in tre giornate di verse. Speriamo alla fine che la semplifichino".

Una modalità che però non incontra il favore dei dirigenti scolastici degli istituti di primo grado, scuole che non si sono mai fermate nonostante l’emergenza Covid e che hanno portato avanti lezioni in presenza. "Non sono favorevole a versioni semplificate degli esami, soprattutto nelle scuole di primo grado – commenta Fabio Cusin, dirigente scolastico dell’Ic Rovigo 3 –. Abbiamo lavorato in presenza tutto l’anno e stiamo facendo il lavoro come viene portato avanti di solito in tempi non di emergenza Covid, di conseguenza si potrebbe fare anche una prova ordinaria. Stiamo andando bene, faticosamente ma lo stiamo facendo. I ragazzi stanno lavorando duramente e hanno il diritto di fare una prova normale, che dia loro anche soddisfazione, cosa che invece non è successa l’anno scorso quando è stata introdotta la modalità solo o rale che alla fine non è piaciuta".