"Mi hanno chiuso l’enoteca, ma io riapro"

Il titolare di ’Ombre venete’: "Non sapevo del cambio di regole dopo le 18. Così non si può andare avanti"

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ROVIGO

L’enoteca ‘Ombre venete’ di viale Tre Martiri chiusa 5 giorni, da ieri mattina. Ma il titolare, Mirko Callegari, non ci sta. "Sabato erano le 18,20 ed ero in negozio, stavo lavorando. Avevo 4 persone dentro quando dovevano essere 3. Sono arrivati i vigili urbani, si sono fermati e mi hanno chiesto che codice Ateco avessi (la tipologia adottata dall’Istituto nazionale di statistica italiano per le rilevazioni) — racconta —. Ho risposto che ho il 3.754 e che sapevo di avere l’autorizzazione per rimanere aperto. Loro mi hanno detto che proprio da quel giorno il mio codice, assieme ad un altro, era stato integrato nella categoria di quelli che devono chiudere alle 18. Io non lo sapevo, non l’avevo letto da nessuna parte, nessuno me l’aveva comunicato. Pensavo che l’asporto funzionasse come al solito. Ho sempre fatto parte delle rivendite alimentari come attività". Quello che ha lasciato basito Callegari è però l’atteggiamento del vigile urbano. "È venuto dentro dicendomi questa cosa — continua l’esercente —. Poi ha guardato il cartello sulla porta. Ero in fallo perché non avevo il cartello con scritto ‘massimo 3 persone all’interno’. Allora mi ha detto che doveva farmi la multa per il cartello. A quel punto ho detto che avrei impugnato la sanzione. E sapete cosa mi ha risposo?". Il gestore dell’enoteca si è detto esterrefatto. "Mi ha risposto ‘se non paga 400 adesso ne paga 800 dopo e gliela bocciano l’impugnazione’ — ha raccontato Callegari —. E poi il vigile ha aggiungo ‘e comunque perché abbiamo visto che le persone fuori che stavano bevendo’. Allora gli ho chiesto se era prevenzione quella che stava facendo o una punizione perché nessuno stava bevendo. Cioè: 5 giorni di chiusura, il massimo del massimo. E io che ho collaborato con loro in tutto e per tutto. Incredibile". Un boccone troppo amaro da ingoiare per Mirko Callegari che ieri ha tenuto chiuso ma da stamattina ha in animo di iniziare una vera e propria battaglia: "Vado dal comandate e se non mi riceve vado dal sindaco e se non mi riceve neanche lui vado dal prefetto. Non sto chiuso 5 giorni per il capriccio di un signore. Se vogliono i negozi vuoti lo dicano, è una colpa se mi sono creato un giro, che sto lavorando per mantenere una famiglia? Ho un negozio dove un po’ di gente che va avanti e indietro c’è, devo sentirmi in colpa?". Di nuovo dunque la polizia municipale di Rovigo criticata da esponenti del mondo del commercio per scelte, a loro giudizio, troppo penalizzanti per la categoria. A fine novembre i vigili urbani avevano tirato un nastro biancorosso ad impedire il transito dei pedoni sotto i portici di piazza Vittorio Emanuele II, lato municipio. Uno di loro aveva chiesto di esibire i documenti ad un commerciante che manifestava il suo stupore per il nastro tirato.

Tommaso Moretto