Ficarolo, l’ambulanza sbaglia strada, poi rimane bloccata e lui muore d’infarto

I familiari chiedono di far luce sui ritardi nei soccorsi di Ivo Ferrari, il macellaio di 58 anni stroncato da un arresto cardiaco

Ambulanza e auto medica (foto Radogna)

Ambulanza e auto medica (foto Radogna)

Rovigo, 27 novembre 2017 - Due ambulanze e due ospedali che finiscono sotto accusa, e al centro di una vicenda sulla quale la Procura di Rovigo ha aperto un’inchiesta. Al momento nessun indagato ma c’è da far luce sulla morte di Ivo Ferrari, 58 anni, macellaio residente a Quatrelle, frazione di Felonica (Mantova), stroncato da un arresto cardiaco venerdì scorso. In particolare occorre chiarire le modalità dei soccorsi. A ripercorrere quel terribile pomeriggio è il fratello Loris che, con la madre, il giorno dopo si è presentato ai carabinieri della compagnia di Castelmassa per denunciare l’accaduto.

«Nessuno mi restituirà Ivo, ma voglio solo che sia fatta giustizia. E che a nessun altro succeda quello che è successo a me. È un dolore troppo grande. Ivo ha una macelleria accanto alla sua abitazione. È un omone di oltre un quintale. Venerdì attorno alle 18 si è sentito male. Aveva fatto un piccolo sforzo e sentiva dei dolori al petto. Si è sdraiato sul divano e a quel punto mia madre preoccupata ha chiamato il 118». Il paziente è stato soccorso dall’ambulanza del vicino ospedale di Pieve di Coriano (Mantova). «Il mezzo in un primo momento ha sbagliato strada si era perso, poi per fortuna è arrivato», dice Loris che abita a Giacciano con Baruchella, in provincia di Rovigo. L’ambulanza, con tre volontari a bordo, non è però tornata a Pieve di Coriano ma ha varcato il ponte sul Po giungendo quindi in provincia di Rovigo.

«Mio fratello stava male ma era cosciente, parlava con mia madre prima si essere caricato sull’ambulanza. Fatto sta che il mezzo di soccorso è rimasto bloccato ai piedi del ponte a Ficarolo per un po’ di tempo, forse mezz’ora», sostiene Loris. Vista la gravità della situazione infatti era stato chiesto l’intervento di una seconda ambulanza, giunta dall’ospedale di Trecenta. Inutili i tentativi di soccorso però da parte del medico rodigino che ha fatto di tutto per salvare l’uomo. Ivo Ferrari è morto al nosocomio di Trecenta. «Ora voglio capire perché l’ambulanza non ha proseguito fino a Trecenta e ha atteso l’arrivo di un altro mezzo di soccorso», si chiede Loris Ferrari.

«Questa domanda mi angoscia, voglio giustizia e per questo mi sono rivolto all’avvocato Barbara Bisaglia per fare luce su quanto accaduto. Lo ripeto, Ivo non ce lo ridà nessuno, ma un po’ di giustizia sì, per me, per i miei genitori, per la sua compagna e i suoi tre figli». Il cadavere si trova ora al nosocomio di Rovigo a disposizione dell’autorità giudiziaria che nei prossimi deciderà probabilmente di disporre l’autopsia. Nel frattempo verranno acquisiti i tabulati telefonici per comprendere i contenuti delle richieste d’aiuto al 118 da parte dei familiari della vittima. Non è escluso infatti che la competenza territoriale del caso possa passare alla Procura di Mantova.