"Noi, sempre avanti in presenza Giusto un test di tipo tradizionale"

Golinelli, dirigente del Primo Levi. Guida anche un istituto . con le scuole medie

Golinelli, dirigente del Primo Levi

Golinelli, dirigente del Primo Levi

Se la nuova prova di maturità viene accolta con favore soprattutto negli istituti superiori, un’altra campagna suona invece tra i banchi delle medie. A dividere nel giudizio sulla nuova tipologia della prova il percorso che hanno seguito gli studenti dei due gradi di istruzione. Mente alle superiori la didattica a distanza è stata adottata in modo massiccio e, soprattutto nelle nostra regione, solo da poco è stato consentito agli alunni di tornare in aula e comunque con percentuali contingentate, le scuole medie sono sempre andate avanti in presenza. Secondo i dirigenti scolastici il rischio è che gli studenti non prendano seriamente l’esame. "La scuola secondaria è sempre andata avanti in presenza per cui non capiamo il motivo della scelta di un esame totalmente orale – commenta Amos Golinelli dirigente dell’istituto di istruzione Primo Levi di Badia ed anche di un comprensivo con plessi delle scuole medie –. Comprenderei questa decisione solo nel caso in cui sia previsto un nuovo lockdown, altrimenti è giusto che gli studenti delle medie possano accedere ad un esame di tipo tradizionale, meritano di vedere riconosciuto in pieno l’impegno che hanno messo in campo quest’anno con la loro presenza costante nelle aule". Sembra certo, per le scuole superiori, che l’ammissione non sarà automatica come è invece avvenuto l’anno scorso, ma sarà decisa dal consiglio di classe. Tra qualche settimana inizieranno le prove nazionali Invalsi ma la partecipazione non sarà considerata un requisito di ammissione all’esame. Per l’esattezza l’8 marzo iniziamo le prove che proseguiranno fino alla fine mese. Non è una condizione per accedere ma è una documentazione che diventa pubblica. Consente di capire il livello di apprendimento degli studenti e la posizione della scuola rispetto al territorio.