Meteo a Rovigo, nubifragi e milioni di danni nei campi

Agricoltura in ginocchio, le stime di Coldiretti: "Raccolti distrutti"

Il maltempo sul Polesine (Donzelli)

Il maltempo sul Polesine (Donzelli)

Ravenna, 23 luglio 2018 - Colpite nuovamente le zone di Lusia, Lendinara e Badia Polesine, già flagellate dal maltempo ad inizio settimana. Domenica di ricognizione dei danni in Polesine, dopo l’ennesimo episodio di maltempo. È destinato ad aumentare il bilancio derivante dalle già oltre cento segnalazioni raccolte dai tecnici di Coldiretti Rovigo nei giorni scorsi, solo nella zona di Lusia. 

Si stimavano già diversi milioni di euro, tra prodotti in campo e nei frutteti danneggiati irreparabilmente, serre divelte e danni alle strutture, ma la conta non si arresta. Riparte il conto alla rovescia per effettuare le nuove segnalazioni, i cinque giorni utili per recapitare ad Avepa, tramite posta elettronica, il resosconto di quanto provocato dalla tempesta di sabato pomeriggio. 

«Un vero e proprio flagello - commenta il direttore di Coldiretti Rovigo, Silvio Parizzi - proprio nel pieno della produzione agricola molti imprenditori devono ora ricominciare tutto da capo, per la seconda volta». Dopo una settimana dal primo episodio di maltempo, infatti, molte aziende avevano già iniziato a lavorare per riprendere la produzione, che ha subito ieri l’ennesima ondata d’arresto. «Continuiamo a raccomandare di segnalare tempestivamente i danni rilevati - conclude Parizzi - è importante che le autorità abbiano un’informazione completa sull’evento calamitoso per poter prendere provvedimenti e supportare i territori che dopo questi episodi sono davvero in difficoltà».

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In provincia di Rovigo hanno lavorato a lungo i vigili del fuoco. Effettuati circa 30 interventi a fronte di oltre un centinaio di chiamate dal pomeriggio di sabato per piante e pali cartellonistica su sede stradale e prosciugamento. Molte richieste al momento dell’invio delle squadre le situazioni erano già risolte. Comuni interessati: Rovigo, Lendinara, Badia Polesine, Villanova del Ghebbio, Stienta, Loreo. Tutte le richieste sono state evase.

Intanto il possibile verificarsi di rovesci e temporali localmente anche intensi ha spinto il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile della Regione a dichiarare lo stato di attenzione per possibile criticità idrogeologica in alcune aree del Veneto. L’avviso ha validità fino alle 14 di oggi e riguarda i bacini idrografici Alto Piave (Belluno), Piave Pedemontano (Belluno e Treviso), Po-Fissero-Tartaro-Canalbianco e Basso Adige (Rovigo e Verona), Basso Piave-Sile-Bacino Scolante in Laguna (Venezia, Padova, Treviso), Livenza-Lemene-Tagliamento (Venezia e Treviso).

Non passa giorno che arrivi un temporale a scuotere l’estate polesana. Ad essere interessati tutti i Comuni. Mercoledì scorso, ad esempio, a Stienta, proprio dietro la piazza principale del paese attorno a via Modigliani, la zona è andata sott’acqua Un problema che viene da lontano, almeno secondo la testimonianza di alcuni residenti: «Il deflusso delle acque, è evidente, non è idoneo da sempre. In passato ci sono anche stati interventi – spiega un cittadino di Stienta – ma è altrettanto chiaro che i lavori non hanno risolto il problema. Mercoledì è andata bene, nel senso che l’unico danno visibile è stata la targa di una macchina a terra. L’autista, con una cinquantina di centimetri di acqua, non è riuscito a calcolare bene la manovra, ma i danni potevano essere ben più gravi. Sono occorse almeno un paio d’ore prima che le acque fossero completamente defluite, crediamo sia arrivato il momento di dare risposte precise a questo tipo di problematiche». Che il problema sia datato lo confermano gli esponenti della minoranza consiliare, legata al Partito Democratico, partito che ha governato Stienta fino a qualche anno fa. Gianmichele Pavanelli, uno degli esponenti di spicco del Pd stientese, ricorda come questo problema sia stato uno dei primi affrontati dalla capogruppo di minoranza, Beatrice Guidetti: «E’ una situazione nota da tempo a tutti. Ad oggi i problemi restano».