Omicidio suicidio Rovigo, test delle polveri sull'anziano

Eseguita la prova dello 'stub' per avere ulteriori riscontri sulla dinamica del gesto

Omicidio suicidio, la Polizia Scientifica ha effettuato ulteriori controlli (Donzelli)

Omicidio suicidio, la Polizia Scientifica ha effettuato ulteriori controlli (Donzelli)

Rovigo, 16 febbraio 2020 - La polizia scientifica ha eseguito l’esame stub su Tino Bellinello, l’87enne che nella notte tra giovedì e venerdì, secondo la ricostruzione degli inquirenti, ha ucciso la moglie prima di suicidarsi. Il test stub serve per raccogliere le tracce di esplosivo presenti sulle mani di chi ha usato da poco un’arma da fuoco. Lo strumento che si usa di fatto è un tampone. Il campionamento era già stato eseguito venerdì dalla scientifica e il materiale raccolto è stato inviato dalla questura di Rovigo a Roma, dove verrà esaminato dagli esperti del laboratorio. Si tratta di un passaggio obbligato anche se in questo caso è solamente una formalità perché la polizia giudiziaria, coordinata dal pubblico ministero Andrea Bigiarini della procura di Rovigo che era di turno nel momento del ritrovamento dei due corpi, sono già quasi completamente sicuri di aver ricostruito i fatti per come si sono svolti.

La prassi però richiede questo passaggio in più che metterà la pietra tombale sulla vicenda. Intanto domani il pm darà il nulla osta per la restituzione delle salme ai familiari, così verrano celebrati i funerali. La vicenda della morte di Tino Bellinello e della sua consorte Renata Berto, 78 anni, dal punto di vista giudiziario sta quindi per chiudersi. Quello che resterà invece è il dolore dei familiari che si è incuneato nei loro cuori venerdì mattina quando, attorno alle dieci, il genero dell’anziana coppia, entrando in casa, ha trovato i due corpi nel sangue. La donna era già morta mentre il marito è deceduto qualche ora dopo, attorno alle 16, all’ospedale Santa Maria della Misericordia dove era stato ricoverato. In casa, una villetta bianca singola al civico 45 di via Gramsci nella zona popolare del quartiere Commenda, è stata ritrovata una lettera di poche parole in stampatello dove si legge che in quel modo la coppia non avrebbe più sofferto. In calce i nomi di entrambi e le scuse per quel gesto. La mano che l’ha scritta è una soltanto, non ci sono firme, sembra la calligrafia tipica degli anziani. Tino Bellinello soffriva di depressione da un anno circa ma la sorpresa per un gesto simile è stata enorme da parte di tutti, parenti, amici e conoscenti.

Nessuno si aspettava un epilogo come quello di due giorni fa. I due corpi erano nella camera da letto vestiti con il pigiama. Secondo la ricostruzione della squadra mobile, la notte tra giovedì e ieri a un’ora imprecisata Tino Bellinello ha ucciso la moglie e poi si è sparato. Quanto tempo dopo non si sa ma sicuramente prima che arrivasse il genero. Nessuno dei vicini di casa si era accorto dello sparo e non ci sono testimoni che dichiarino di aver sentito rumori.

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