Rovigo, "la mia passione per gli insetti" fra ricerca e amore infantile

Il ricercatore rodigino Marco Gottardo, fervente appassionato di entomologia, è ora impegnato a Colonia

Marco Gottardo, insieme a una splendida farfalla

Marco Gottardo, insieme a una splendida farfalla

Rovigo, 6 giugno 2018 - "È una passione che mi è nata così, da sola, avevo 4 anni. Ero attratto dagli insetti. Portavo a casa i bruchi. Un po’ alla volta la mia famiglia ha imparato ad accettarmi così. Chi mi conosce lo sa". Marco Gottardo, 40 anni, fa il ricercatore a Colonia, in Germania. È di Rovigo, suo fratello Daniele è uno dei chitarristi più virtuosi al mondo che si divide tra l’Italia e la California ed ha collaborato con grandissimi artisti di livello internazionale.

Come mai a Colonia?

"Sono partito 8 mesi fa perché dopo un lungo periodo di ricerca all’università di Siena sono terminati i fondi disponibili e ho deciso di provare a fare una domanda ad una fondazione tedesca che finanzia ricercatori stranieri per attività di ricerca in Germania. Sto lavorando nell’ospedale universitario per continuare a fare il ricercatore".

Cos’ha studiato?

"Scienze naturali all’università di Ferrara e dopo essermi laureato ho iniziato a fare un dottorato di ricerca all’università di Siena dove c’era un professore che conoscevo di fama, molto bravo".

A Siena cos’ha fatto?

"Per circa 8 anni mi sono occupato di insetti, il professore mi ha preso con lui, abbiamo fatto ricerche molto interessanti".

Cos’ha studiato degli insetti?

"Gli spermatozoi. O meglio, mi occupavo di biologia evoluzionistica che come modello di studio usa gli insetti. Facevamo studi sulla riproduzione".

Come riesce a fare quelle foto meravigliose agli insetti?

"Ci convivo, ho la camera piena di bruchi e di farfalle anche qui a Colonia".

Liberi?

"No, dentro a delle teche. Mi sono organizzato. La mia passione continua anche qui. Li allevo per osservarli da vivi e quindi faccio loro anche delle foto, con il microscopio e con la reflex".

Li mangia pure?

"Non li mangio ma qui in Germania non è così raro che qualcuno lo faccia. Sono la fonte di proteine animali del futuro".

A Colonia cosa studia?

"Ho cambiato argomenti, biomedicina, tumori cerebrali e altre malattie dell’apparato nervoso".

Basta insetti?

"Veramente no. Usiamo il moscerino della frutta, la Drosophila. Un piccolo insetto di cui si conosce tutto il genoma, tutto il dna. Siccome ha molte caratteristiche che si sono conservate anche nell’uomo molte informazioni che si ricavano per la Drosophila possono essere applicate anche all’uomo".

Il suo insetto preferito?

"Ho due insetti preferiti. Le farfalle e gli insetti stecco che si mimetizzano con foglie e rami. Chiamati anche insetti fantasma".

Ha altre passioni oltre agli insetti?

"Avevo fatto un po’ di teatro, con il Lemming a Rovigo, ho fatto qualche trasmissione con Licia Colò per parlare di natura in televisione".