Rovigo, proroga dei diritti sulla pesca. Il consiglio si spacca

Autogol dell’amministrazione. Bocciato lo stop dei diritti al Consorzio

Un momento della seduta di ieri in consiglio provinciale (Foto Donzelli)

Un momento della seduta di ieri in consiglio provinciale (Foto Donzelli)

Rovigo, 24 agosto 2019 – Annunciato autogol dell’amministrazione provinciale che si vede bocciare, dal suo stesso consiglio, il «no» alla proroga quindicennale dei diritti esclusivi di pesca al consorzio delle cooperative basso polesane che operano nel settore. Votano a favore del diniego soltanto il presidente Ivan Dall’Ara e la consigliera di minoranza Valeria Toso, due astenuti (Ilaria Paparella e Antonio Laruccia) e ben cinque contrari (Valeria Mantovan, Alberto Martello, Sara Mazzucato, Roberto Pizzoli e Francesco Siviero).

Voto che ha forti implicazione politiche con il sindaco di Taglio di Po che rimette la delega da vicepresidente nelle mani di Dall’Ara, essendosi schierato anch’egli per il «no» al diniego, andando contro il suo stesso presidente. Il consiglio si apre con la lettura della nota inviata poche ore prima da Giuseppe Pan, assessore regionale alla pesca, con cui si invitano le amministrazioni locali a proseguire con le concessioni in essere fino all’entrata in vigore della Carta Ittica Regionale, prevista per il primo gennaio 2021.

Il consigliere Laruccia coglie la palla al balzo per chiedere il ritiro dei due punti all’ordine del giorno, per permettere l’inserimento della Regione nella trattativa Provincia-pescatori. La proposta viene però bocciata dal consiglio stesso che «vuole dare un forte segnale politico ai pescatori». Si aprono quindi le dichiarazioni di voto con la consigliera Mantovan che dichiara: «È irresponsabile contrastare il consorzio delle cooperative dei pescatori, che dà lavoro a migliaia di polesani e sfama tante famiglie. Negare la proroga comporterebbe un danno economico e sociale, andando a ledere l’interesse pubblico di garantire occupazione nel territorio. Per quanto riguarda la possibile concessione annuale la ritengo una presa in giro: in così poco tempo i pescatori non hanno modo di organizzare, gestire e far fruttare la loro attività commerciale».

Contrario al diniego anche il consigliere Pizzoli: «L’articolo 1 della nostra Costituzione sancisce che l’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro: noi dovremmo far nostro questo principio sfruttando le acque per creare occupazione. È vero che l’Avvocatura dello Stato non cita i diritti esclusivi di pesca ma, in un’ottica generale, riconosce che l’attività commerciale ittica ha una grande rilevanza economico-sociale. I pescatori sono un interlocutore serio e organizzato: è giusto dar loro la possibilità di lavorare, anche per garantire un equilibrio sociale nel territorio deltizio».

Unici a favore del diniego il presidente Ivan Dall’Ara e la consigliera di minoranza Valeria Toso: «Il parere dell’Avvocatura dello Stato riguarda le concessioni demaniale marittime. Noi ne avevamo chiesto uno sui diritti esclusivi di pesca ma non lo abbiamo mai ricevuto».