Piena del Po 2019, incubo fontanazzi lungo gli argini

Continua la corsa del Po verso il mare, i volontari intervengono con sacchetti di sabbia nelle zone a rischio

Protezione civile in azione a Ca’ Venier per arginare un fontanazzo

Protezione civile in azione a Ca’ Venier per arginare un fontanazzo

Occhiobello (Rovigo), 29 novembre 2019 - Continua la corsa del fiume verso il mare, allarme rosso lungo il Po. "Il livello del Po a Pontelagoscuro si è abbassato di circa 20 centimetri rispetto a questa notte, anche in provincia di Rovigo dunque, nel tratto finale, i livelli stanno gradualmente scendendo", lo riferisce Massimo Valente, il dirigente dell'Aipo (agenzia interregionale per il fiume Po) responsabile per il Veneto. Il picco della piena è transitato la notte scorsa, ma l'Adriatico ha recepito lentamente il flusso del fiume, perché il livello del mare si mantiene alto.

"Questo però - aggiunge Valente - ha avuto l'effetto di un appiattimento della piena che è stata più bassa rispetto alle stime dei giorni, anche se più duratura". In Polesine si stanno verificando alcuni 'fontanazzi' e fenomeni di filtrazione negli argini, tenuti sotto controllo dalle attività di vigilanza in corso. 

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Ieri mattina i volontari sono intervenuti a Ca’ Venier, frazione di Porto Tolle, dove si è formato un fontanazzo.

La protezione ha disposto dei sacchetti di sabbia per contenere i rischi, ad un centinaio di metri si trova infatti un’abitazione. Il personale dell’Aipo è in piena attività 24 ore su 24 dalla sala servizio di piena centrale e tramite gli uffici operativi che sono dislocati sul territorio. I tecnici stanno effettuando operazioni di monitoraggio, controllo e la vigilanza degli argini e delle altre opere idrauliche di propria competenza.

Vengono fatti anche interventi sui fontanazzi, in stretto coordinamento con i sistemi nazionale, regionale e locali di protezione civile. E’ raccomandata la massima prudenza in prossimità delle aree a ridosso dei fiumi e delle golene. Vige ancora il divieto di sosta sull’argine, divieto sul quale vigilano con continui monitoraggi gli uomini della Protezione civile.

E’ stato attivato il Coc (centro operativo comunale) n el municipio di Ochiobello dopo il vertice in prefettura che si è svolto nei giorni scorsi. L’attivazione del Coc serve ad assicurare la direzione e il coordinamento delle attività per la sicurezza dei cittadini nell’ambito dell’emergenza per rischio idraulico sulla rete principale della zona definita ‘Vene D’, emergenza che prosegue fino alle 14 di sabato.

È stata emanata ad Occhiobello un’ordinanza urgente articolata in cinque provvedimenti, la cui attuazione avverrà per gradi e un base alle necessità, ma che non prevede al momento la chiusura delle strade arginali. Dei cinque punti dell’ordinanza i primi tre sono già in vigore. Tra questi, la chiusura immediata degli accessi alle aree golenali, il divieto di sosta di veicoli e pedoni sulle strade di sommità arginale; la chiusura immediata delle attività produttive e commerciali che si trovano nelle aree golenali.

Gli altri due provvedimenti contenuti nell’ordinanza, ma non ancora attivati perché al momento non necessari, sono la chiusura delle strade di sommità arginale, dalla statale 16 al confine con Stienta e dalla statale 16 al confine con Canaro, il divieto di transito e di sosta su tali strade; l’evacuazione dei residenti nelle aree golenali. Come riferisce la Protezione civile di Occhiobello, mercoledì il livello del Po è aumentato di pochi centimetri raggiungendo i 2,70 metri sopra lo zero idrometrico a Pontelagoscuro mantenendosi sopra la soglia 3, in allerta rossa.

I volontari proseguono nei turni di monitoraggio lungo l’asta del Po da Occhiobello verificando anche i siti sensibili dove possono verificarsi infiltrazioni e fontanazzi. La popolazione è invitata a lasciare libera la sommità arginale per non creare ingombro e intralci al traffico. Nei giorni scorsi è stato sgomberato il borgo di Santa Maura nel territorio di Polesella. Due famiglie sono state evacuate ad Adria. Il consigliere comunale con delega alla Protezione civile Enrico Bonato, dopo l’incontro in prefettura, sottolinea come sia emerso un elevato livello di attenzione su tutto il territorio ma che, attualmente, come spiegato dallo stesso prefetto, non ci sono situazioni d’allarme. «Si invita la cittadinanza – dice – a non recarsi e a non percorrere le strade arginali se non strettamente necessario».