Dormivano in servizio, condannati 22 poliziotti

Pugno di ferro della corte d’appello di Venezia

Foto di repertorio

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Rovigo, 8 novembre 2014 - Le accuse per truffa e falso sono state confermate dalla corte d’Appello di Venezia per tutti i 22 agenti della questura di Rovigo che il 26 ottobre del 2011 vennero già condannati in primo grado davanti al tribunale di Rovigo, per non avere svolto con regolarità il servizio notturno in volante. Si sarebbero addirittura appartati con le auto di servizio per dormire durante le ore di pattugliamento della città, falsificando i documenti presentati sul loro operato. Per 13 di loro, però, è stata parzialmente riformata la sentenza di primo grado, venendo assolti sul capo d’accusa che prevedeva l’abbandono del posto di servizio, ritenendo insussitente l’aggravante dell’interruzione di servizio, visto che sarebbero rientrati in questura al posto di presidiare il territorio.

Per questi 13 agenti, quindi, la pena è stata ridotta di circa 4-6 mesi in base alla loro posizione.

Ricapitolando le varie posizioni, è stata confermata la sentenza di primo grado per truffa, falso e abbandono del posto di servizio per Lorenzo Abatescianni (1 anno e 15 giorni); Graziano Barbierato (1 anno); Barbara Barotti (1 anno); Claudio Cianfanelli (11 mesi e 10 giorni); Siro Lazzarini (10 mesi); Giovanni Leo (10 mesi); Luciano Luciani (1 anno e 15 giorni); Paolo Rosso (11 mesi e 15 giorni); Luigi Zerbinati (11 mesi e 10 giorni). A difenderli i legali Fabio Pinelli e Sandra Passadore. Pene ridotte invece per gli altri tredici agenti, a cui non viene riconosciuto l’abbandono del posto di lavoro: per Davide Bellucco 19 mesi e 20 giorni, Fabrizio Benetti un anno e 20 giorni, Michele De Gennaro un anno e 25 giorni, Matteo Equisetto 16 mesi, Francesco Franzolin 1 anno, 2 mesi e 5 giorni, Sandro Luigi Gallinaro 18 mesi, Stefano Girotto 9 mesi e 10 giorni, Riccardo Panagin 1 anno, 4 mesi e 20 giorni, Stefano Rezzadore 21 mesi e 15 giorni, Tiziano Sasso 1 anno e 8 mesi, Dimitri Toniato 1 anno, 10 mesi e 20 giorni, Alessandro Trivellato 1 anno, 3 mesi e 5 giorni, Francesco Zambolin 2 anni e 7 mesi.

A difenderli sono stati gli avvocati Palmiro Tosini, Paola Malasoma, Massimo Zuppa, Francesco Zarbo. Per tutti è stata riconosciuta la sospensione della pena e la non menzione, e tutti gli avvocati annunciano il ricorso in Cassazione. L’indagine era stata svolta dalla stessa squadra mobile polesana, ed era partita da una denuncia di un appartenente alle forze dell’ordine. Per i 22, 23 inizialmente ma uno di loro è stato assolto con formula piena, il pm titolare dell’inchiesta aveva ottenuto dal giudice il giudizio immediato.