Poste, sindaci della provincia di Rovigo a Roma tra polemiche e sprechi

Raduno il 26 novembre, viaggio e pernottamento pagato per i primi cittadini

Sindaci del Polesin convocati a Roma per un evento di Poste Italiane (Archivio Zeppilli)

Sindaci del Polesin convocati a Roma per un evento di Poste Italiane (Archivio Zeppilli)

Rovigo, 13 novembre 2018 - Viaggio e soggiorno pagato, una gita a Roma per quasi tutti i sindaci polesani. Restano fuori solo i Comuni ‘grandi’, si fa per dire, cioè con più di 5 mila abitanti: Villadose, Rosolina, Taglio di Po, Porto Tolle, Badia, Lendinara, Occhiobello, Porto Viro, Adria e Rovigo. Lunedì 26 novembre, presso il centro congressi ‘La Nuvola’ in viale Asia 40 a Roma, si terrà un evento organizzato da Poste Italiane dedicato ai sindaci di tutta la Penisola che hanno meno di 5 mila abitanti, cioè 5 mila 500 circa di cui 40 dal Polesine. Si tratta di un’iniziativa per avviare un confronto sui bisogni dei territori e le opportunità di crescita e sostenibilità economica e sociale.

Poste Italiane presenterà alcune nuove soluzioni pensate proprio per le comunità dei piccoli Comuni. All’evento sarà presente il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, con diversi rappresentanti delle istituzioni.

E per facilitare la partecipazione dei sindaci, Poste italiane provvederà a coprire le loro spese di viaggio e pernottamento. Una spesa forse eccessiva che poteva essere destinata a migliorare i servizi, visto che quasi quotidianamente registriamo episodi di lettere che fanno viaggi di chilometri prima di essere consegnate al destinatario, che magari vive nella stessa città del mittente, pacchi che si spostano a passo d’uomo per coprire distanze piccolissime e una macchinosa burocrazia «sorpassata» dalle nuove tecnologie.

Marco Trombini, sindaco di Ceneselli, in proposito dichiara: «Io andrò ma non resto a dormire. Sono stati proprio i dipendenti delle Poste ad avermi spronato, vogliono che vada giù a Roma a capire le strategie dell’azienda per il territorio».

In effetti il contenuto della lettera arrivata nei vari municipi è piuttosto vago. Ivan Dall’Ara, sindaco di Ceregnano e presidente della Provincia, dice: «È probabile che vada per sentire le novità che vogliono proporre. Vogliono presentare le innovazioni tecnologiche». Più perplesso Vinicio Piasentini, sindaco di San Martino: «Nella lettera c’è scritto poco. Devo ancora pensare se andare. Dipende. Non saprei». Il primo cittadino di Canaro deciderà con la propria squadra, così si esprime dunque Nicola Garbellini: «Stiamo valutando come amministrazione la possibilità di mandare un delegato. Chiaramente la situazione delle Poste sul territorio non è molto felice. Abbiamo difficoltà, è capitato in più occasione che arrivassero bollette scadute. Ci sono seri problemi. Io auspico che questo incontro possa risolverli e che non si parli di taglio degli uffici postali».

Sicuro di andare è invece Luca Prando, sindaco di Lusia: «Se l’iniziativa è volta a portare un beneficio la spesa ci può anche stare. Se saranno in grado di raccogliere la testimonianza di 2-3 mila sindaci in maniera efficace potrebbero essere soldi spesi bene. Dipenderà da com’è organizzata la giornata».

Critico invece è Antonio Laruccia, di Trecenta: «Ammiro lo zelo con cui intendono proporre questo incontro ma questa è un’adunanza. Mi pare un’esagerazione. Penso che con un’attività capillare sul territorio avrebbero potuto ottenere le stesse risposte».