Tanko e indipendenza veneta, è iniziato il processo a Rovigo

Quindici secessionisti volevano l'indipendenza del Veneto e avevano fabbricato una singolare arma da guerra

Un momento della manifestazione davanti al tribunale (Foto Donzelli)

Un momento della manifestazione davanti al tribunale (Foto Donzelli)

Rovigo, 19 gennaio 2019 - Prima udienza ieri, al tribunale di Rovigo, del processo ai cosiddetti ‘venetisti’ che stavano costruendo un carro armato (ribattezzato poi ‘tanko’) modificando una banale e vecchia ruspa agricola. Sono in 15 a dover rispondere di fabbricazione e detenzione di arma da guerra per aver cercato di trasformare il macchinario in una sorta di carro armato artigianale.

Sempre al tribunale di Rovigo lo scorso luglio si è concluso il processo, ben più pesante, per associazione sovversiva senza alcuna condanna. Molti ‘venetisti’ un po’ da tutta la regione avevano seguito il processo da via Mazzini obbligando le forze dell’ordine a fare gli straordinari per garantire la sicurezza. Alla fine erano stati assolti tutti i secessionisti lombardo veneti accusati di aver programmato l’occupazione di piazza San Marco a Venezia a bordo del tanko che nel 2014 stavano costruendo nelle campagne di Casale di Scodosia, nella Bassa Padovana.

Il processo, inizialmente a Brescia, è stato trasferito a Rovigo per competenza territoriale. Erano 46 complessivamente gli imputati. Per 15 era già stata pronunciata una sentenza di non luogo a procedere in udienza preliminare. I restanti 31 coinvolti sono stati poi assolti. Quello iniziato ieri è il processo frutto dell’unico frammento dell’inchiesta che è rimasto in piedi e che ora passerà al vaglio del dibattimento. L’unico polesano imputato è Marco Ferro, 52 anni, di Lendinara ma residente ad Arquà. Gli altri sono: Flavio Contin, di Casale di Scodosia, 76 anni, (che aveva partecipato anche al famoso blitz sul campanile del ’97), imputato anche il gemello Severino, residente a Urbana; Luigi Massimo Faccia, 64enne di Conselve; Sergio Bortotto, 57 anni, nato a Vicenza ma residente a Villorba, nel Trevigiano; Luca Vangelista, fabbro, nato a Rivoli ma residente a Verona, 55 anni; Tiziano Lanza 57 anni di Bovolone; Corrado Turco, 51enne veronese di Isola Rizza; Stefano Ferrari, 49 anni, nato a Bergamo ma residente a Sulzano, in provincia di Brescia; Andrea Meneghelli, 52 anni, nato a Isola della Scala ma residente a Bovolone; il 37enne moldavo Alexandru Budu, residente a Cremona; Pierluigi Bocconello, 70 anni, di Chivasso; Antonio Zago, 46 anni di Bovolone; Monica Emanuela Zago, 52 anni, di Isola della Scala, residente a di Bovolone; Michele Cattaneo, 39enne bresciano. Stralciata invece per motivi di salute la posizione di Paolo Montanari, 80enne nato a Faenza e residente a Brescia. La prossima udienza è il 15 marzo.