Prostituzione Rovigo, casa d’appuntamenti in centro. Sfruttate due cinesi

Sequestrato dalla Squadra mobile un appartamento in via Carducci

Rovigo, la casa d’appuntamenti posta sotto sequestro preventivo (Foto Donzelli)

Rovigo, la casa d’appuntamenti posta sotto sequestro preventivo (Foto Donzelli)

Rovigo, 4 ottobre 2018 - In via Carducci 38 c’era una casa d’appuntamenti. Almeno questa è la convinzione della Squadra Mobile della polizia di Stato che ha ottenuto un risultato insolito per questo tipo di inchieste, il sequestro preventivo dell’immobile. Lo ha concesso il giudice per le indagini preliminaridel tribunale di Rovigo su richiesta del pubblico ministero che coordina il lavoro dei poliziotti.

Non trapelano informazioni ufficiali proprio perché si tratta di un procedimento in piena fase di indagini ma l’altro giorno, durante l’operazione, tutto il vicinato si è accorto di cosa stava succedendo nella parallela della zona sud di Corso del Popolo. Gli agenti sono usciti con due cittadine cinesi che sono, con ogni probabilità, delle prostitute. Ma il punto è un altro, il sospetto è che ci sia qualcuno che le stia usando perché se c’è un’inchiesta è per sfruttamento o favoreggiamento della prostituzione. Purtroppo non è possibile conoscere quali sono gli elementi contenuti nel fascicolo sul tavolo del sostituto procuratore che se ne sta occupando.

Ma la situazione nella stretta via a senso unico in fondo al Corso era nota da tempo, anzi da anni. Il proprietario dell’immobile è un italiano ma il vicinato non ha le idee chiare sul suo eventuale coinvolgimento e naturalmente l’opinione dei residenti, qualsiasi essa fosse, non sarebbe certo sufficiente a formulare delle accuse. Il sequestro preventivo è una misura che il Gip può disporre in fase di indagini proprio per scongiurare il perpetrarsi del reato e per farlo ha bisogno di elementi concreti di prova. Dunque, se non è al termine, di sicuro il lavoro della Squadra Mobile di Rovigo non è alle fasi iniziali.

Evidentemente qualche riscontro gli inquirenti sono riusciti a ricavarlo dalle osservazioni, dagli appostamenti o dagli altri metodi utilizzati per scoprire cosa, in quell’appartamento, succedeva. Le due cinesi, questo la gente della zona lo sa, conoscono pochissime parole di italiano, il minimo indispensabile per farsi raggiungere dai clienti, concordare il prezzo e il tipo di servizio. Nonostante ciò, dimostrare lo sfruttamento, o il favoreggiamento, non è per nulla semplice. Il via vai da quell’abitazione era comunque di dominio pubblico, alcuni residenti erano molto scocciati ed in passato hanno manifestato disappunto per la situazione ma sembra che le indagini non siano partite dalla denuncia di un privato.