Raid dei ladri nell’ex manicomio Nel bottino finiscono i termosifoni

Denunciati due predoni per il reato di ricettazione. Sorpresi mentre. li stavano smontando

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Denunciati per il reato di ricettazione due persone residenti in provincia, che nel pomeriggio di giovedì, sono stati sorpresi dagli uomini della polizia mentre stavano portando via i termosifoni in ghisa dall’area dell’ex-ospedale psichiatrico di Rovigo, in via Chiarugi. L’azione criminale è stata troncata al culmine di un laborioso lavoro, che si presume durasse da settimane, per smontare da alcuni padiglioni della struttura i termosifoni. Il materiale avrebbe portato ad un discreto guadagno se immesso nelle filiere del riciclaggio di metalli. Grazie anche alla collaborazione dell’Usl 5, proprietaria dell’area, è stato possibile l’intervento degli uomini della squadra mobile che hanno così interrotto l’azione criminosa, cogliendo i ladri sul fatto. L’area dell’ex ospedale psichiatrico, dal 2008 è protetta dai vincoli architettonici, come monumento storico di interesse culturale, con provvedimento della Soprintendenza dei Beni Culturali di Verona. Impossibile, tra l’altro, il ripristino dei luoghi depredati, poiché le procedure di asporto sono state effettuate con un autocarro munito di un "ragno meccanico" che ha pesantemente dilaniato e danneggiato alcuni radiatori. Le indagini sono state messe subito a disposizione della dottoressa Maria Giulia Rizzo, pubblico ministero della Procura della Repubblica e si cercherà di approfondire altre eventuali responsabilità. L’ospedale psichiatrico di Granzette fu una struttura destinata alla degenza di malati con problemi psichiatrici, nata alla fine del 900 e ufficialmente operativa dal 1930. Dopo l’entrata in vigore della legge 180 del 1978, la legge Basaglia, il manicomio sospese definitivamente i nuovi ricoveri e cominciò a trasferire i suoi pazienti verso strutture alternative. L’ultimo fu effettuato nel 1997 a due anni dalla chiusura della struttura.

Agnese Casoni