Arquà, rapina in casa. "A tu per tu con i banditi. Un inferno di violenza"

Tra i residenti c'è paura. Troppi colpi: si tratta probabilmente della stessa banda

I carabinieri davanti all’abitazione dove vivono i due coniugi di Arquà, sulla Provinciale  che porta a Villamarzana

I carabinieri davanti all’abitazione dove vivono i due coniugi di Arquà, sulla Provinciale che porta a Villamarzana

Arquà (Rovigo) 26 agosto 2018 - Violenze e minacce per rubare poche centinaia di euro da dividere almeno in tre persone. Si tratta probabilmente della stessa banda. Gli inquirenti non lo possono affermare con certezza ma c’è il forte sospetto che sia così. Venerdì, alle 22,30, hanno agito in una casa di campagna ad Occhiobello, lungo la strada che porta a Fiesso, in via Cavriane. Soltanto un’ora dopo si sono scatenati ad Arquà, a casa di Francesco Fornasiero, 68 anni, e della moglie di 63. Sono pensionati, ex dipendenti pubblici con un passato nelle Ferrovie. Non hanno figli. I coniugi vivono al civico 1014 sulla Provinciale che porta a Villamarzana, all’incrocio con la strada che porta al municipio da una parte ed a Granze dall’altra.

Sul retro della casa c’è un campo. I tre delinquenti hanno tagliato la rete, sono passati per l’orto e sono entrati. «Chiedevano soldi, oro, ma da quando ci hanno rubato in casa qualche anno fa non teniamo più nulla — hanno raccontato i rapinati —. Ci hanno rubato 2-300 euro, un orologio, e dell’oro. Sono stati in casa 45 minuti, un calvario, hanno distrutto tutto». La signora stava facendo l’aerosol in soggiorno, se li è visti all’improvviso di fronte. L’hanno picchiata con una pala in legno. Lei ha urlato. Il marito, che invece era in camera da letto, è stato accolto da pugni in faccia. I coniugi hanno raccontato che uno dei tre aveva l’accento est europeo mentre un altro aveva i calzoncini corti ed era di colore. Il ricovero in ospedale è durato poco, la coppia ieri mattina era già a casa. Poi è stata a lungo alla stazione dei carabinieri per verbalizzare ogni dettaglio dei loro ricordi. Anche il vicinato è molto preoccupato, Domenico Vallin ha dichiarato: «Non era mai successo un fatto così grave nei paraggi. Conosciamo bene la coppia, sono buone persone, cordiali e gentili».

Episodi di furti però, nelle case della zona, ne sono capitati diversi. Il sindaco del paese, Chiara Turolla, ha dichiarato: «Ci vogliono punizioni esemplari. Non possiamo difenderci da soli. Le casse dei Comuni sono all’osso. Ci vorrebbero telecamere ovunque. Cercherò comunque come sindaco di far installare il più alto numero di telecamere per la video sorveglianza e la sicurezza dei cittadini». Ieri pomeriggio, di fronte alla casa rapinata si sono fermati tre giovani, poco più che ventenni. Tornavano dalle vacanze ed abitano nei paraggi. Matteo Sacchetto, Leonardo Padoan e Andrea Rizzartelo. «È la prima volta che sentiamo un episodio del genere, ai telegiornali sembra sempre parlino di grandi città o luoghi lontani da qui — hanno commentato —. Invece ti rendi conto che ormai non si può più stare tranquilli da nessuna parte. Questi episodi toccano la nostra quotidianità. Il fatto poi che ci sia chi è disposto a picchiare persone inermi per poche centinaia di euro fa davvero paura». Le indagini sono affidate ai carabinieri e coordinate dal pubblico ministero Sabrina Duò della procura di Rovigo.