Rapine ad Arquà e Occhiobello. È caccia alla banda

Gli assalti portano la stessa firma

I raid a Occhiobello ed Arquà portano la stessa firma (Foto d'archivio Germogli)

I raid a Occhiobello ed Arquà portano la stessa firma (Foto d'archivio Germogli)

Arquà (Rovigo), 27 agosto 2018 - Ieri il maresciallo della stazione dei carabinieri di Arquà ha mandato uno dei suoi uomini a caccia di telecamere. Ma nei pressi della villetta dove si è verificata la violenta aggressione ad una coppia di anziani ce n’era solo una, instalanta su una abitazione vuota. Probabilmente non è accesa da tempo. Le altre case vicine sembra non siano dotate di occhi elettronici. E più ci si sposta dal luogo della rapina, più è difficile per gli inquirenti ricostruire gli eventi.

L’irruzione nell’abitazione si è verificata venerdì sera alle 23,30. I coniugi Fornasiero, residenti sulla Provinciale per Villamarzana, sono stati aggrediti da tre banditi con i cappucci sul volto che li hanno picchiati con un bastone per appropriarsi di poche centinaia di euro e qualche gioiello. "Un inferno durato 45 minuti", le parole dell’uomo. Sul retro della casa c’è un campo. I tre delinquenti hanno tagliato la rete, sono passati attraverso l’orto e sono entrati. Prima del campo qualche casa c’è, tutte villette singole. I filmati delle telecamere sono fondamentali per riuscire ad individuare la banda.

Venerdì sera le rapine sono state due. La prima ad Occhiobello, alle 22,30 in una casa di campagna in via Cavriane. Un’ex insegnante si è trovata davanti tre banditi. Uno di loro, brandendo una falce, le ha intimato di consegnare i soldi. Anche in questo caso il bottino è stato esiguo. Secondo gli inquirenti si tratta della stessa banda. Pochi giorni fa, mercoledì alle 22,30, c’era stata un’altra rapina a Zelo, frazione di Giacciano. Tanti gli elementi in comune: case facilmente accessibili dalla campagna, abitate da anziani. Simile l’orario e l’utilizzo della forza da parte dei delinquenti. Di rapine in case di campagna quest’anno ce n’erano già state due. La prima a febbraio a San Pietro (Castelnovo), la seconda, sempre a Castelnovo ma a poche centinaia di metri dal centro del paese, il 3 aprile scorso. A San Pietro un’anziana che vive da sola era stata picchiata e ricoverata per qualche giorno nell’ospedale di Legnago.