Rapina a Rovigo, botte alla cassiera. Colpo grosso nella sala giochi

I banditi scappano con un bottino di 60mila euro, indagano i carabinieri

La sala giochi rapinata (foto Donzelli)

La sala giochi rapinata (foto Donzelli)

Rovigo, 15 settembre 2018 - Un'altra rapina alla sala slot machine e Mega Vlt in viale Porta Po 62. È successo ieri attorno alle 5 del mattino. Alle 5,30 il personale di servizio, entrato per fare le pulizie, si è trovato di fronte il corpo della ragazza, che sta alla cassa di notte, era per terra, svenuta dopo essere stata colpita al volto dal rapinatore.

E’ stata medicata all’ospedale di Rovigo. Ha 22 anni, viene dall’Europa dell’Est. Il bottino messo a segno dal malvivente è stato di 60mila euro. Sono ingenti infatti le entrate delle sale slot machine, la ludopatia attanaglia una fetta considerevole della popolazione, come una droga. Il 28 aprile del 2017 c’era stata un’altra rapina, per la verità non riuscita, dunque un tentativo di rapina.

Un uomo era entrato con una pistola scacciacani in mano e fuori una donna rumena lo aspettava a bordo di una Mercedes Clk. Quella volta il malvivente è stato arrestato in flagranza e il processo, il cui primo grado è già stato celebrato, gli ha attribuito diverse altre rapine che si erano verificate in precedenza all’interno di sale slot machine in provincia di Rovigo e non solo. Per quanto riguarda la rapina di ieri stanno indagando i carabinieri del nucleo investigativo, condotti dal maggiore Nicola Di Gesare che già quest’anno ha concluso l’arresto dei rapinatori di Castelnovo Bariano (fatti del 3 aprile scorso) e, con buona probabilità, dovrebbe aver risolto anche i casi delle quattro rapine d’agosto a Fratta, Arquà, Occhiobello e Zelo.

Gli arrestati di due settimane fa in provincia di Verona, per una rapina nel Mantovano, dovrebbero essere anche gli autori delle rapine polesane. Resterebbe al momento impunita solamente la rapina di febbraio a San Pietro Polesine, ai danni di una donna anziana che viveva sola. La sala slot, Mega Vlt di viale Porta Po è dotata di telecamere e gli investigatori stanno visionando i filmati per cercare indizi utili. Il sindaco di Rovigo, Massimo Bergamin, all’inizio del proprio mandato aveva tentato di risolvere in parte la piaga del gioco d’azzardo ordinando la chiusura durante l’orario notturno delle sale slot. Un’ordinanza che ha avuto un effetto particolarmente tenue dal momento che le sanzioni previste erano irrisorie rispetto agli ingenti guadagni che in una notte intera quel tipo di attività riesce ad accumulare. Inoltre i controlli sono sempre stati molto blandi e poco assidui.