Rattabrew e Birrificio 1058, è boom delle 'bionde' artigianali

Viaggio a Lendinara e a Canaro alla scoperta di due nostre aziende

Amore per la birra

Amore per la birra

Rovigo, 13 gennaio 2019 - "La birra è la prova che Dio ci ama e vuole che siamo felici". Le parole sono di Benjamin Franklin e campeggiano nel sito del birrificio ‘Rattabrew’ di Lendinara una delle due postazioni produttive di birra artigianale in Polesine assieme al ‘Birrificio 1058’ di Canaro.

Due birrifici fanno una prova: quella che tra Adige e Po sta crescendo un business della birra artigianale che ormai ha assunto una valenza regionale. Che il Polesine vada a tutta birra lo conferma Luca Grandi, titolare dell’agenzia ‘Officina Eventi e Comunicazione’, titolare del brand ‘Birra Nostra’ e recensore sulla guida ‘Birre d’Italia’ di Slow Food. «Non è un fenomeno passeggero – afferma – e le due imprese polesane lo dimostrano. Nel caso della ‘Rattabrew’ di Lendinara, Mirko Borghesan ha fatto società con un imprenditore importante come Andrea Muzzi della Borsari di Badia Polesine che ha investito per diversificare l’offerta. Sia lui che Paolo Garbellini, titolare del ‘Birrificio 1058’ hanno capito che dal punto di vista mediatico la birra artigianale è uno dei prodotti più performanti. Basti pensare – aggiunge Grandi – che dal 2007 quando abbiamo cominciato a lavorarci erano presenti in Italia 250 birrifici mentre oggi siamo arrivati a 1500 produttori , tra quelli dotati di impianto proprio e quelli che producono con impianti esterni».

Insomma, un boom vero e proprio. Paolo Garbellini che gestisce il ‘Birrificio 1058’ assieme al padre Gabriele, cavalca la tigre da due anni e mezzo. Il suo birrificio è nato a Canaro dalla sua passione dopo aver sperimentato la birra fatta in casa, per anni a livello amatoriale. Dimostrando fiuto per gli affari, ha sfruttando l’azienda agricola di famiglia per la produzione dell’orzo, materia prima fondamentale. Dalla terra alla bottiglia. Il piccolo birrificio è riuscito così a mantenere un elevato standard qualitativo, potendo controllare tutte le fasi del processo di produzione.

Perché si chiama 1058?

«Perché dove è nato – spiega Garbellini – c’era un orologio che si fermava sempre sulle 10.58 e poi è il numero civico di casa , l’idea è nata così».

C’è anche del metodo nella sua iniziativa imprenditoriale.

«Per riuscire a produrre meglio le nostre birre sulla base del nostro stile – sottolinea – abbiamo scelto una sala cottura a vapore che ci garantisce una uniformità di cottura e un maggior controllo delle varie fasi di lavorazione. Per la luppolatura delle birre utilizziamo esclusivamente luppoli europei, garantendo così standard qualitativi molto alti e una maggiore affidabilità. La birra la vendiamo in Italia, in Polesine poco, altre province come Padova e Treviso sono molto più avanti in fatto a consumo».

E poi c’è Mirko Borghesan che ha fondato il birrificio ‘Rattabrew’ a Lendinara. Un esempio di start up che si è potenziata nel 2014 grazie all’interesse di due imprenditori locali, Massimo Cavallari e Andrea Muzzi.

«‘Rattabrew’ – illustra Borghesan – si è trasformata in srl e il mio sogno imprenditoriale è diventato realtà. La forza e l’esperienza di Massimo e Andrea, unitamente al loro slancio e alla loro passione, hanno dato vita alle sei birre protagoniste di questa storia».

Ce ne indica una come bandiera della sua produzione?

«La birra Francesca che va bevuta in compagnia della persona che te l’ha regalata che ho abbinato ai versi di Dante Alighieri dalla Divina Commedia’ Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende’».

Quando si è accesa la lampadina?

«La prima birra che mi ha fatto innamorare è stata nientemeno che una ‘Westvleteren 12 tappo oro’, assaggiata nel dicembre del 2002. Da lì è partito un lungo viaggio, alla ricerca della mia birra, che negli anni mi ha portato a visitare tantissimi birrifici in Italia e nel mondo. Nel 2010 ho assistito alla mia prima cotta pubblica al birrificio ‘Mastino II’, dove ho conosciuto i fratelli Salaorni, la chiave di volta del mio percorso. Nel 2012 i due mastri birrai veronesi mi hanno ceduto il loro impianto e nel 2013, con la collaborazione di Andrea e Marina della ‘Birroteca Absolut ‘ è nata ‘Rattabrew snc’, piccolo birrificio artigianale con produzione basata su ricette proprie».

Un’ultima curiosità: perché ‘Rattabrew’?

«Il marchio ‘Rattabrew’ – conclude Borghesan – nasce dalla risposta scherzosa alla più classica delle domande che ci si pone quando si è alla ricerca di un nome: che cosa c’è di tipico in Polesine? Semplice, i ratti! Da qui l’idea di creare una mascotte dissacrante e originale, ideale spalla delle nostre serate in compagnia».