Rovigo, il relitto della Regia Nave San Giorgio trovato nel fiume Po / FOTO

Affondata durante una tempesta nel 1944, dopo l'armistizio era passato nelle mani dei tedeschi

La Regia Nave San Giorgio (Collezione Spazzapan)

La Regia Nave San Giorgio (Collezione Spazzapan)

Rovigo, 27 agosto 2018 – Lo chiamano 'lo 007 della storia' e anche questa volta ha fatto centro: Luciano Chiereghin, ex dipendente Enel appassionato di misteri irrisolti, ha annunciato di avere localizzato, dopo 76 anni, il relitto della Regia Nave San Giorgio, requisita dalla Kriegsmarine dopo l'8 settembre 1943, incagliata e affondata nell'alveo del fiume Po a Punta della Maestra.

RELITTO_33259362_121100
RELITTO_33259362_121100

La San Giorgio dal 1940 era in servizio di guardia nell'Alto Adriatico: faceva la spola tra Venezia e Ancona. E lo stesso continuò a fare quando la Kriegsmarine ne prese possesso dopo quell'infausto'8 settembre. I tedeschi ne mantennero il nome però ne mutarono il numero identificativo da F95 a G107.

L'equipaggio tedesco era di 52 uomini per una imbarcazione lunga 54 metri e larga 8, una stazza lorda di 363,61 tonnellate ed era mossa da una macchina a vapore della potenza indicata di 960 cv. Era armata, con un cannone da 76 mm, e con due mitragliere accoppiate da 20 mm, oltre alle 28 mine e altre armi più leggere.

La notte del 12 febbraio del 1944, nel corso di un normale servizio di pattugliamento, la San Giorgio venne sorpreso da una violenta mareggiata a Punta della Maestra, alle foci del Po. Il comandante della nave azzardò una pericolosa manovra di ingresso alla foce del Po di Pila, Busa Dritta con l'intento di entrare nel fiume e mettersi al riparo della burrasca per poi risalire la foce e raggiungere il vecchio faro di Pila presieduto da un comando tedesco.

La manovra non andò a buon fine e la nave rimase incagliata sul basso fondale. L'equipaggio si calò sulla spiaggia del così detto 'Scano della Mula' (oggi Scano Boa). A seguito di ricerche con georadar, Chiereghin è riuscito a ritrovare la nave che giace sul fondo del Po: a ricoprirla, oltre l'acqua, anche un manto di sabbia che va dai 3 ai 5 metri.