Rovigo, l'appello. "La parrocchia ha troppe spese, fate offerte più consistenti"

Don Vanni Manzin, prete della Commenda. "I soldi sono pochi, si rischia di dovere chiudere d'inverno"

Don Vanni Manzin   manda avanti le tre parrocchie della Commenda

Don Vanni Manzin manda avanti le tre parrocchie della Commenda

Rovigo, 14 marzo 2018 - «Chiuso per freddo». Il cartello nelle tre chiese cittadine del quartiere della Commenda vale a dire Madonna Pellegrina, Sant’Antonio e Santa Maria delle Rose non c’è ancora. Ma poco ci manca al d-day. Perché la situazione del riscaldamento sta precipitando tra riti soppressi o celebrati in canonica, caldaie da sostituire o bisognose di manutenzione e costi insostenibili per le casse parrocchiali.

A lanciare un drammatico appello è don Vanni Manzin che assieme a don Emanuele Sieve e don Mario Lucchiari manda avanti le tre parrocchie della Commenda, una volta autonome e adesso finite in rete a causa di una gestione economica sempre più difficile. Soprattutto per i costi del riscaldamento. «Abbiamo fatto il bilancio – afferma don Manzin – e i numeri si commentano da soli. Nella chiesa della Madonna Pellegrina, dotata di riscaldamento a pavimento, i costi sono aumentati, se vengono su dalle offerte 320-330 euro, ogni domenica per riscaldare il tempio ne servono 440. Con questo andazzo, non so come andrà a finire. Adesso abbiamo distribuito delle buste ai parrocchiani, speriamo che rispondano all’appello. Ma se dovesse andare male si prospetta un ridimensionamento del riscaldamento».

Chiesa più fredda o chiesa chiusa? Tocca al buon cuore dei fedeli, peraltro in calo, mettere una pezza per scongiurare l’ipotesi peggiore. «Noi – aggiunge don Manzin – abbiamo detto che andando avanti così, una decisione bisognerà prenderla. Vedremo come sarà la risposta con le offerte in busta, ma non escludo che la chiesa resti chiusa d’inverno». Già la chiesa di Sant’Antonio è di fatto chiusa proprio per il riscaldamento guasto. «Là – precisa don Manzin – bisogna mettere mano alla caldaia che è fuori uso con una spesa molto alta visto che parliamo di 60-70 mila euro».

E Santa Maria delle Rose? «A livello di riscaldamento – osserva don Manzin – la situazione è migliore, ma sulla chiesa grava un grosso mutuo, fino al 2033 ogni mese ci sono 700 euro da pagare, quindi altre spese».

Insomma il parrocchiano che si trova a disagio con gli orari delle messe invernali rivoluzionati, adesso sa che la colpa è del riscaldamento che costa troppo. «Nei giorni feriali – puntualizza don Manzin – si celebrano solo due messe, una a Santa Maria delle Rose alle 8,30 e una alla Madonna Pellegrina alle 18,30. Nei festivi invece a Santa Maria delle Rose le messe sono alle 8,30 e alle11, alla Madonna Pellegrina alle 10 e alle 18,30, mentre a Sant’Antonio la messa è unica e si celebra in canonica alle 11,30». Chi sembra avere risolto per ora il problema è la chiesa concattedrale del Duomo, dopo l’impasse di alcuni mesi fa. Lo conferma il parroco don Claudio Gatti.

I parrocchiani hanno risposto all’appello solidale? «Grazie a loro – conclude don Gatti – abbiamo raccolto metà dei soldi che occorrevano per la manutenzione straordinaria della caldaia. Stiamo continuando a raccogliere e qualcosa viene su, ma lentamente».