Rovigo, manifestazione degli studenti per salvare l'università

Manifestazione di sindacati, studenti, impiegati e professori

Ieri mattina nel piazzale dell’Università (Foto Donzelli)

Ieri mattina nel piazzale dell’Università (Foto Donzelli)

Rovigo, 14 novembre 2018 - «Giù le mani dall’università. Vogliamo che il Cur cresca, non che sparisca». È  stato questo il grido lanciato ieri da circa 200 studenti, scesi, assieme a docenti e amministrativi, nel piazzale del Cubo di viale Porta Adige per chiedere la stabilizzazione dei 6 dipendenti del Consorzio che, dopo 15 anni di precariato, rischiano di perdere definitivamente il lavoro.

Davanti alla sede del Cur si sono susseguiti numerosi interventi di rappresentanti del mondo dell’università e delle istituzioni a difesa, non solo della professionalità dei lavoratori che stanno rischiando il posto, in seguito al drastico calo delle risorse.

In seguito alla decisione infatti della Fondazione Cariparo di ridurre il contributo (da 800 a 700 mila euro) il futuro del Consorzio  e la relativa offerta formativa potrebbero essere messi in discussione.  «Dimezzare il personale significa dimezzare la qualità dei servizi, già carenti sotto alcuni aspetti, erogati dal Cur» ha spiegato ieri Pietro Notarnicola, senatore accademico dell’Università di Padova della lista Studenti per  Udu Padova: «Si tratta dell’ennesimo esempio di come a contare non siano gli studenti,  ma solo il bilancio economico dell’ente». 

Accanto ai lavoratori ieri anche il sindaco Massimo Bergamin, l’assessore all’Istruzione Susanna Garbo, il consigliere regionale Graziano Azzalin e Diego Crivellari ex deputato del Pd. «Il Comune non ha intenzione di girarsi dall’altra parte di fronte a 6 lavoratori, precari da 15 anni, che rischiano il posto - ha detto ieri il sindaco - una soluzione potrebbe essere, a questo punto, quello di aprire anche ad altri Soci, come la stessa Fondazione«.

Ed ha aggiunto: «Il Comune di Rovigo non può garantire al Cur un impegno maggiore in questo momento, è  dunque il caso di trovare altre soluzioni per assicurare ai nostri ragazzi un’università efficiente e in continua crescita«. Bergamin e Garbo hanno fatto sapere di avere chiesto alla Cariparo di mantenere intatto il contributo al Cur almeno fino al 2019, così da dare tempo al Consorzio per pensare ad una soluzione alternativa, passando anche per la modifica della stesso statuto.

Nel frattempo, ieri pomeriggio, l’assemblea straordinaria dei Cur a cui hanno partecipato anche le parti sindacali, i 6 lavoratori e 2 studenti,   si è purtroppo conclusa con un’altra fumata nera. «Siamo entrati con ottimismo e ne siamo usciti senza speranza», hanno detto ieri sera i lavoratori davanti alla Camera di Commercio.

«I soci (alla riunione mancava ancora la Fondazione) ci hanno rassicurato che non resteremo senza lavoro, purtroppo la strada sarà ancora una volta quella del precariato con assunzioni a tempo determinato attraverso una cooperativa ad hoc. Ma nessuna stabilizzazione».