Rovigo, spari in classe: “Ragazzo e genitori si sono scusati più volte con la docente”

A dirlo il legale incaricato dalla famiglia del giovane alunno coinvolto: “Si è autodenunciato subito dopo i fatti”

Rovigo, 17 gennaio 2023 – Si tratta di quanto precisato dall’avvocato Nicola Bergamini di Rovigo, che rappresenta il 14enne tra i responsabili dei fatti accaduti l’11 ottobre scorso all'Istituto tecnico Viola Marchesini di Rovigo. Qui alcuni studenti hanno sparato con una pistola ad aria compressa verso Maria Luisa Finatti, docente di scienze e biologia, la quale è rimasta ferita lievemente alla testa, mentre un altro giovane alunno riprendeva tutto con il cellullare. In questi giorni, a distanza di tre mesi, la docente assistita dai legali Tosca Sambinello e Nicola Rubiero, formalizzando un esposto al Tribunale dei minori per lesioni, oltraggio, diffamazione e atti persecutori. A questo si aggiunge anche un procedimento legale per interruzione di pubblico servizio, dove sono indagati tre ragazzi, chi ha sparato, il proprietario della pistola e chi ha filmato.

Studenti sparano con pistola aria compressa a prof in aula
Studenti sparano con pistola aria compressa a prof in aula

L’avvocato Bergamini, nel merito di questa vicenda ha voluto precisare: “Il mio assistito dopo i fatti si è subito autodenunciato, chiedendo di uscire dall’aula per presentarsi spontaneamente dalla preside per assumersi le proprie responsabilità. Il ragazzo ha espresso poco dopo le scuse a livello personale alla docente, anche da parte dei genitori, sia verbalmente e scritta, questo a più riprese.

La famiglia ha sempre mantenuto i contatti con la docente in questi mesi ed è tutto documentato”. L’avvocato Bergamini di Rovigo, si sofferma su alcuni aspetti: “Nella giornata dell’11 ottobre, giorno dei fatti, alle 15.46 il ragazzo, una volta rientrato a casa da scuola, non avendo avuto modo d’incontrare prima la docente in quanto si era allontanata, ha inviato una mail firmata congiuntamente da lui e dai genitori, chiedendole di poterla incontrare ed essere contattati.

La docente ha successivamente telefonato il ragazzo e parlato in vivavoce alla presenza dei genitori per oltre un’ora, non manifestando risentimento, sottolineando amarezza per la difficoltà nella gestione della classe. Nei giorni successivi-prosegue Bergamini-l’alunno accompagnato dai genitori si è recato di persona a scuola per incontrarla e chiedere scusa alla docente. Sempre nei giorni successivi, incontrando la dirigente scolastica, il ragazzo si è dimostrato disponibile in maniera volontaria per qualsiasi attività a servizio alla scuola anche in orario extrascolastico.

Si vuole mettere in rilievo, come alla fine del mese di ottobre il ragazzo ha vinto una gara sportiva individuale, dedicandola alla docente regalandogli la propria medaglia. La famiglia ha sempre avuto contatti con la docente, non ultimi il reciproco scambio di auguri per Natale”. Nel merito del provvedimento disciplinare previsto per il ragazzo, il legale precisa: “Lo accetterà, anzi in aggiunta il ragazzo ha chiesto di volere fare anche attività di volontariato per un’associazione locale che si occupa di disabili, tutto questo spontaneamente. A scuola ha ottimi rendimenti con dei bei voti, quando ha sentito che la docente ha detto pubblicamente di non avere ricevuto le scuse dagli alunni, si è sentito di volere precisare che su quest’aspetto lui si è da subito assunto le proprie responsabilità e scusato più volte”. Sui fatti dell’11 ottobre scorso, l’avvocato Bergamini non si sbilancia: “Preferiamo al momento non entrare nel merito di quanto accaduto, essendo coinvolte altre persone e ci sono delle indagini in corso”.

Il Ministro dell’istruzione convoca la docente

Sui fatti degli spari in classe alla scuola di Rovigo, il Ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara, in una nota ha dichiarato: “Episodio gravissimo, solidarietà alla professoressa. Contrastare il bullismo e ripristinare la cultura del rispetto nelle classi”. Il Ministro Valditara ha telefonato a Isabella Sgarbi, preside dell’IIS ‘Viola-Marchesini’ di Rovigo. La scuola dove alcuni ragazzi hanno sparato a una professoressa con una pistola ad aria compressa, colpendola a un occhio e alla testa con dei pallini di gomma. Il Ministro ha voluto innanzitutto esprimere la propria solidarietà e la propria vicinanza alla professoressa e all’intero corpo docente per il gravissimo episodio subito. Ha quindi convocato la preside al Ministero per martedì 24 gennaio, chiedendole una relazione ufficiale e dettagliata dei fatti, del contesto in cui sono maturati e della partecipazione dei genitori al percorso educativo dei figli. Questo prima di prendere decisioni conseguenti sulla vicenda. “Contrastare fermamente il bullismo e la violenza a scuola e ripristinare nelle classi la cultura del rispetto sono due priorità della mia azione. Senza di esse non può esistere nessun sistema scolastico degno di questo nome”, ha dichiarato in conclusione il Ministro.

Aggressione ad un insegnante per un richiamo all’alunna

I fatti risalgono a qualche giorno prima delle vacanze natalizie in un istituto scolastico superiore del copparese, dove un insegnante 40 enne è stato aggredito all’uscita della scuola dal patrigno di una allieva. Il professore, nel corso delle lezioni, aveva ripreso la giovane studentessa, seguito da una accesa discussione con il docente. Al termine delle lezioni la minorenne ha riferito del diverbio avuto con l’insegnante al patrigno. Quest’ultimo si è presentato all’uscita dell’istituto scolastico ed alla vista del docente gli ha sferrato un pugno al volto. La vittima si è recato al pronto soccorso dell’ospedale di Cona (Ferrara), per le cure del caso e successivamente, dopo aver meditato sul come affrontare la vicenda, ha deciso di formalizzare la propria denuncia querela nei confronti dell’aggressore. I carabinieri di Ferrara hanno quindi identificato il presunto responsabile del gesto residente in provincia, e lo hanno deferito alla autorità giudiziaria per il reato di lesioni personali.