Rovigo, "giovane giocatore di rugby bullizzato". Indagati in dieci

La vittima delle percosse era minore all’epoca dei fatti. Fine indagini per quattro atleti della Monti e sei esponenti della società

Rugby, una mischia dell’Under 18 (foto repertorio)

Rugby, una mischia dell’Under 18 (foto repertorio)

Rovigo, 18 luglio 2019 - Bufera giudiziaria sulla Monti rugby Rovigo junior. La procura di Rovigo ha chiuso un’inchiesta, quattro giocatori sono indagati per lesioni nei confronti di un compagno mentre sei esponenti della società, che segue il settore giovanile fino all’Under 18 allo stadio Mario Battaglini, sono indagati per omesso impedimento del reato che avrebbero compiuto i giocatori sotto la loro responsabilità. I fatti risalgono a quasi un anno fa, era il 7 ottobre 2018, al ritorno dalla trasferta che l’Under 18 allenata dal neozelandese Joe McDonnell (l’ex All Balcks che da head coach ha vinto l’ultimo scudetto della Rugby Rovigo nel 2016) aveva giocato a Treviso contro i pari età del Ruggers Tarvisium. McDonnell, contattato ieri perché si esprimesse sulla vicenda ha dichiarato esclusivamente: «No comment». La vittima di questa storia è di fuori provincia. Durante il tragitto di ritorno in corriera il giovane, all’epoca dei fatti minorenne a differenza di alcuni dei compagni, sarebbe stato schiaffeggiato sui glutei. Goliardia, secondo alcuni addetti ai lavori, una sorta di iniziazione per i nuovi arrivati in squadra. Ma non secondo la madre del giovane, che ha poi presentato denuncia.

Lividi ed ecchimosi sarebbero stati giudicati guaribili in una decina di giorni. Almeno questa sarebbe la ricostruzione trapelata finora perché la società mantiene il massimo riserbo, non parla. L’avvocato Federico Cogo, che segue alcuni degli indagati, non si sbottona. Il giovane giocatore, che era probabilmente tesserato da poco, avrebbe subito il tradizionale ‘trattamento’ del rugby rodigino. Tendenzialmente alla prima trasferta chi è nuovo, cioè «la matricola», viene bullizzato per gioco, preso in giro dal gruppo, percosso. A volte viene utilizzato il gioco di rivolgere delle domande al nuovo arrivato e ad ogni errore il giovane paga una sorta di pegno prendendo qualche pugno o qualche schiaffo. In passato ci sono stati giocatori rasati a zero o depilati con la ceretta. Le varianti sono molte, anche se non si ricordano casi finiti male.

Una sorta di rito di iniziazione in stile un po’ tribale che hanno subito quasi tutti i giocatori di rugby passati per le giovanili. Con il tempo questa tradizione si è leggermente affievolita perché queste pratiche sono diventate via via meno accettate, soprattuto dalle famiglie degli atleti. Infatti sarebbe stata la madre del ragazzo ad aver deciso di sporgere querela e per la procura la vicenda non era evidentemente una cosa da archiviare così semplicemente.

La Monti è fresca di rinnovo delle cariche societarie. L’assemblea di venerdì scorso infatti ha indicato quale nuovo presidente Renzo Bullo, successo ad Attilio Roversi. Bullo è affiancato da due vice, Damiano Libralon e Andrea Rossetto. Il consesso, al quale hanno preso parte Attilio Roversi, Paolo Reale, Fabrizio Ruzzante, Damiano Libralon, Andrea Rossetto e Francesco Zambelli (i soci Luigi Costato, Renzo Bullo e Matteo Suriani hanno dato delega di rappresentanza ai soci Paolo Reale, Damiano Libralon e Attilio Roversi) ha stabilito anche che il numero dei componenti del consiglio sia di 5 effettivi: ne fanno parte Renzo Bullo, Damiano Libralon, Andrea Rossetto, Paolo Reale e Fabrizio Ruzzante.