Sale slot Rovigo, incassano 75 volte più della multa

Dall’ottobre 2016 tante violazioni dell’ordinanza oraria, ma le sanzioni sono soft

Slot machine

Slot machine

Rovigo, 14 luglio 2019 - A 33 mesi dall’entrata in vigore dell’ordinanza anti slot machine voluta dell’ex sindaco leghista Massimo Bergamin l’amministrazione comunale ha incassato complessivamente soltanto 28mila e 500 euro di sanzioni dovute al mancato rispetto degli orari delle sale da gioco. Facendo la media non sono neanche 900 euro al mese. E le sospensioni delle attività, di qualche giorno l’una, sono state poco più di una dozzina in tutto.

Tenendo conto che l’incasso giornaliero di una sala Vlt (video lottery) tra le più note della città è superiore a 30mila euro è evidente che l’attività repressiva del Comune non ha avuto alcun effetto. L’ordinanza non ha fatto nemmeno il solletico ai titolari delle sale. Infatti, ogni volta che il Carlino ha mandato qualcuno a controllare in piena notte, davanti alle macchinette mangia soldi sono sempre e ovunque stati pizzicati giocatori intenti a inserire banconote, rapiti dagli schermi luminosi.

Perché succede questo? I motivi sono diversi. Innanzitutto i Comuni non possono legiferare e le ordinanze hanno limiti precisi. Inizialmente erano state previste sanzioni tra 25 e 500 euro ma la regola è che si applica la più favorevole all’esercente tra il doppio del minimo e un terzo del massimo. Fino a giugno 2017 la sanzione era sempre di 50 euro, ridicola. Allora l’ordinanza è stata cambiata: 400 euro fissi. È comunque troppo poco ma il sindaco non ha la libertà di aumentare a piacere gli importi, 500 euro è il massimo consentito dalla legge.

Il Comune potrebbe probabilmente incassare qualche migliaio di euro ogni notte ma l’organico della polizia locale non permette di programmare il terzo turno. Il comandante Giovanni Tesoro, in qualche occasione ha fatto lavorare i suoi uomini anche fino all’una, grazie agli straordinari. Ma sono casi eccezionali, non la regola. Una pattuglia dev’essere di almeno due persone. Di controlli, comunque, complessivamente ne sono stati fatti tanti, 326 da ottobre 2016 al 31 dicembre 2017, 286 nel 2018 e 174 nei primi sei mesi del 2019.

La cosa che secca di più ai gestori delle sale è la sospensione dell’attività che tocca ai recidivi, cioè a chi non rispetta gli orari di chiusura più volte. Ma qui la faccenda si complica, le tipologie di esercizio sono tre: i bar con le macchinette, le sale giochi e le sale Vlt. Il giro grosso è di queste ultime. E, mentre per i primi due casi a dare la licenza è il Comune, per quanto riguarda le Sale Vlt la licenza viene concessa dalla questura. Dunque la polizia locale può solo segnalare le recidive, poi, nel primo caso le sospensioni vengono applicate dall’ufficio commercio del Comune, mentre nel secondo è la questura che dovrebbe agire.

Nel 2017 sono state rilevate 24 recidive, 15 nei pubblici esercizi (12 i provvedimenti di sospensione), 9 nelle sale Vlt (al Comune risulta una sospensione). Nel 2018 le recidive nei pubblici esercizi sono state solo 2. Quest’anno 4, di cui 3 comunicate alla questura.