Salmonella Adige, irrigazioni vietate in tre comuni

L’acqua non potrà essere usata nei campi dove si produce frutta e verdura a Rovigo, Rosolina e San Martino di Venezze

Il fiume Adige, in questi giorni sotto la lente dell’Arpav

Il fiume Adige, in questi giorni sotto la lente dell’Arpav

Rovigo, 5 settembre 2019 - Vietato irrigare i campi con l’acqua dell’Adige a Rovigo, San Martino di Venezze e Rosolina perché c’è la salmonella. Ieri sono scattate le ordinanze dei sindaci in base ai risultati del supplemento di analisi effettuate dall’Arpav di Venezia sui campioni di acqua prelevati dal fiume all’altezza dei tre comuni, dati comunicati ieri. I sindaci hanno agito su suggerimento della stessa Agenzia regionale firmando in via cautelativa i divieti di irrigare con le acque attinte dal fiume i campi dove vengono coltivate frutta e verdura.

La comunicazione segue di poche ora l’esito del primo test che lasciava aperto il caso, in quanto su otto campionamenti effettuati sull’acqua dell’Adige, cinque erano subito risultati negativi , mentre per Rovigo, San Martino di Venezze e Rosolina si erano resi necessari ulteriori approfondimenti con ulteriori campionature annunciate nei prossimi giorni anche nei canali che attingono dall’Adige, usati a scopo agricolo. Il comune di Rovigo ha già emesso l’ordinanza firmata dal sindaco Edoardo Gaffeo.

L’ordinanza, che resterà in vigore fino alla verifica del rientro dei parametri previsti dalla vigente normativa in merito alla presenza del batterio, stabilisce la sospensione dell’utilizzo delle acque superficiali del fiume Adige a scopo irriguo sulle colture ortofrutticole destinate a consumarsi a crudo. Vengono inoltre rese note alcune prescrizioni dell’Ulss polesana che prevedono la necessità di lavare accuratamente, con acqua potabile, i prodotti destinati ad essere consumati crudi.

«Si invita la cittadinanza – si legge nell’ordinanza – a mantenere valida sempre tale norma di buona prassi igienico sanitaria, anche al di fuori di situazioni emergenziali e si ricorda la prescrizione degli organismi sanitari sulla cottura dei prodotti ittici, pescati dal fiume Adige, con l’osservanza da parte dei pescatori delle comuni norme igieniche, a garanzia della sicurezza dei prodotti alimentari e della salute dei consumatori». La zona forse più interessata al provvedimento, e dove si avranno almeno temporaneamente gli effetti più vistosi è Rosolina, sede di una centrale ortofrutticola, con un’economia che vive di orticoltura e turismo. Il sindaco Franco Vitale si è già attivato in merito.

«Sono informato sull’esito delle analisi– afferma e firmo un’ordinanza secondo quanto consiglia Arpav d’intesa con l’Ulss polesana e il consorzio di bonifica. Per Rosolina – aggiunge Vitale– questo divieto è importante però non è allarmante perché basta che i produttori agricoli e i consumatori di frutta e verdura si attengano alle prescrizioni e usino gli accorgimenti necessari. Non c’è da creare allarmismo – conclude Vitale – basta seguire il protocollo. La mia ordinanza va nel rispetto di quello che viene suggerito dagli organi preposti». Arpav , dopo queste campionature – come si legge in un comunicato– ha programmato nuovi controlli sui punti risultati positivi di Rovigo, San Martino di Venezze e Rosolina . Non appena in possesso di nuovi referti, gli esiti degli stessi saranno tempestivamente comunicati per l’eventuale revoca dei provvedimenti adottati.